Chateau Haut-Monteils, una piccola etichetta che certifica la grandezza del Sauternes


Quesito (enoico) da un milione di dollari: sono le migliori bottiglie, le eccellenze, a dimostrare la grandezza un terroir oppure è – piuttosto - il suo livello medio?

La domanda me la sono posta diverse volte nel corso di questi anni di assaggi, e personalmente, sono arrivato alla seguente risposta.

I GRANDISSIMI VINI SERVONO A METTERE UN CERTO TERRITORIO SULLA QUELLA CHE DEFINISCO “LA CARTINA DEL VINO CHE CONTA”, MA L’EFFETTIVO VALORE DI UN TERROIR È DATO DAL SUO LIVELLO MEDIO, DAL SUO ESSERE IN GRADO DI TIRAR FUORI ECCELLENTI PRODOTTI ANCHE USCENDO DAL CERCHIO DEI SUOI MIGLIORI INTERPRETI.

Per fare un esempio “banale”, se non ci fosse stato il Sassicaia molto probabilmente (o quasi certamente) non sarebbe mai nato il “fenomeno Bolgheri”, ma il valore di questo territorio è dato da decine di altre etichette che – pur non raggiungendo né la grandezza né il prezzo del Sassicaia, sono sempre più capaci di esprimere qualità diffusa e – soprattutto – dei caratteri ben definiti (quasi fossero un marchio) che rendono riconoscibili ed apprezzati i vini provenienti da questo lembo di terra.

Nel mio piccolo, un’ulteriore dimostrazione di questa mia convinzione l’ho avuta qualche sera fa, con l’assaggio dello Chateau Haut-Monteils 2011, un Sauternes proveniente dal comune di Preignac e che si trova – udite udite – in vendita anche presso la nostra GDO.

Un’etichetta decisamente commerciale, che qualche “purista della razza” potrebbe addirittura definire dozzinale, ma che al di là dei preconcetti ha saputo esprimere i caratteri che rendono questa denominazione - sviluppatasi a partire dal mito dello Chateau d'Yquem - la migliore al mondo nell’ambito dei vini dolci (in tal caso muffati, ossia provenienti da uve colpite dalla Botrytis Cinerea, la cosiddetta muffa nobile).

Una bevuta complessa ma al tempo stesso piacevolissima, che seppur senza l’esplosività e l’esuberanza aromatica (a tratti addirittura violenta) che caratterizza le migliori espressioni di questa appellazione ha soddisfatto le mie aspettative, dimostrandomi, una volta in più, che un terroir è davvero grande quando anche le etichette “minori” sanno raccontare in maniera più che dignitosa la storia ed i caratteri che lo rendono unico e particolare.

 

Chateau Haut-Monteils Sauternes AOC 2011

Giudizio personale: 90/100

Uvaggio: 80%Semillon, 20%Sauvignon Blanc/Muscadelle

Affinamento: 24 mesi (in parte in cemento, in parte in legno)

Gradazione Alcolica: 13%

Fascia di prezzo: 12-15€ (bottiglia da 375ml)

 

DEGUSTAZIONE

👀 Dorato integro, mediamente intenso e denso, bella limpidezza e trasparenza

👃 Pulito, fresco e varietale. Buona finezza nonostante un’intensità più che discreta ma leggermente al di sotto delle attese. Miele, pesca sciroppata, nota fresca/speziata (che mi ricorda lo zenzero), sfumatura idrocarburica in sottofondo

👄 Di medio corpo ed ottima coerenza gusto/olfattiva. Attacco dolce ed opulento, poi emergono sensazioni più fresche e saline a regalare equilibrio e piacevolezza. Buona persistenza e finale davvero ottimo, estremamente pulito ed in cui ritornano (ancora una volta) tutte le sensazioni avvertite in precedenza.

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