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Visualizzazione dei post da giugno, 2020

Dizionario (semiserio ma non troppo) dei bevitori di vino

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Il mondo del vino è un contenitore complesso e vario, così come lo sono i personaggi che gli ruotano intorno. Tipi diversi e molto lontani tra loro, un vero bestiario di vizi, difetti ed anche qualche (piccola) virtù, soggetti a volte seriosi altre volte improbabili uniti dalla comune passione per il nettare degli Dei. Da questa considerazione è nata l'idea di suddividere per categorie i vari "personaggi del vino", quasi fosse dei grossi recinti all'interno del quale poter raggruppare ognuno di essi. Possiamo pensarla come vogliamo, ma in una di queste rientriamo – per forza – anche noi, ed il più delle volte il percorso di ogni eno-appassionato non è altro che un passaggio, quasi fosse un cursus honorum, da una categoria alla successiva. 1.Il bevitore medio. (macro-categoria che comprende un buon 95% dei bevitori di vino, di cui la stragrande maggioranza di essi non supera mai questa fase). Tracanna per automatismo, distinguendo a malapena tra bianco e rosso, tr

Wine drinkers dictionary (half serious but not too much)

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Wine world is a complex and various container, as the characters of the people that revolve around it. Different types, very far from each other, a true bestiary of vices, defects and even some (small) virtues, subjects sometimes serious and sometimes improbable, united by the common passion for “the nectar of the Gods”.   We can think that it’s not true, but necessarily everyone of us is inside one of these categories. Rather, the path of every winelover is often nothing more than a passage, as if it were a cursus honorum, from a category to another next one.   1.The average drinker. (macro-category which includes 95% of wine drinkers, of which the vast majority of them never pass this phase). He drink for automatism, barely distinguishing between white and red, between good and bad. Look at the winelovers as if they were crazy or fools, those who prefer to turn it over in the glass instead of drinking, above all spending crazy amounts for a bottle. Buy improbable wines, try

I nostri luoghi del cuore (3): Lisbona

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“Possiamo vendere  il nostro tempo, ma non possiamo ricomprarlo.” (Fernando Pessoa)   Pur non essendo propriamente i “classici italiani in gita”, quelli che quando si ritrovano all’estero sanno solo criticare – principalmente cibo ed usanze alimentari - ma bensì persone curiose e per certi ve rsi affascinate da usanze e tradizioni a noi sconosciute, abbiamo un “difetto”. Un limite che, anche se non fa figo e trendy, dobbiamo riconoscere ed ammettere. Quello che – tendenzialmente – preferiamo gironzolare per l’Italia, non per il valore e la bellezza dei luoghi né tantomeno per la presunta nostra supremazia culinaria, ma più che altro per il fatto che nel belpaese ci sentiamo a casa. Come fossimo nella nostra comfort zone, in una sorta di bolla in cui tutto quello che potrebbe succedere ha un’impressione di “deja vù”, che ci rilassa e mette tranquillità. Al contrario, all’estero, anche in luoghi stupendi e meravigliosi, abbiamo spesso l’impressione di essere fuori contesto

My wine's terroir (5) - Montefalco and Sagrantino

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Here we are at the end of this path, that led me to tell you my wine terroirs. Many places, many people, worlds very far for many aspects but united in sharing the concept of wine as one with the territory to which it belongs. So, after telling about my initiation to the quality wine (Montalcino), to ideally close the circle it seemed to me coherent to end with the place that represents my last "oenological" trip: Montefalco. A village known as the "railing of Italy", from you can enjoy a wonderful panorama of the valley below, but above all a place that - like few others - has become over time an unique thing with its grape variety and with the wine that originates from it, that is Sagrantino. It’s a very particular grape variety, autochtonous but with still uncertain origins (even if the most accredited theory wants to originate from Greece and imported in the area by Byzantine monks), which actually is grown only inside the ​​ Montefalco’s area and its it

I miei territori del Vino (5) –Montefalco ed il Sagrantino

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Eccoci arrivati alla fine del percorso che mi ha portato a raccontare (e raccontarvi) i miei territori del vino. Tanti luoghi, tante persone, mondi di per sé lontani ma uniti nella condivisione del concetto di vino come tutt’uno con il territorio di appartenenza. E dopo aver raccontato il luogo della mia iniziazione al vino che conta (Montalcino), per chiudere idealmente il cerchio mi è sembrato coerente terminare con quello che ad oggi rappresenta – temporalmente parlando - il mio ultimo viaggio “enologico”, ossia Montefalco. Un borgo conosciuto come la “ringhiera d’Italia”, dalla cui sommità si può godere di un meraviglioso panorama della valle sottostante, ma soprattutto un luogo che – come pochi altri – è divenuto nel tempo un tutt’uno con il suo storico vitigno e con il vino che da esso se ne origina: il Sagrantino. Un vitigno molto particolare, autocnono umbro ma dalle origini tuttora incerte (anche se la teoria più accreditata lo vuole originario della Grecia ed impo