IL CHIANTI CLASSICO SBARCA A ROMA
Cronaca di un pomeriggio romano infrasettimanale,
in cui ho approfittato dell'occasione per fuggire dalla "solita
routine" ed immergermi in un bel viaggio nel Chianti Classico, nelle sue
denominazioni, nei suoi terroir e nelle sue tante sfumature.
Viaggio che è stato possibile grazie al Consorzio del Chianti Classico
(il più antico dello stivale enoico), che in occasione del Centenario dalla sua
fondazione – ed in collaborazione con la Fondazione Italiana Sommelier – ha ben
pensato di organizzare alcuni eventi volti a promuovere il proprio territorio,
tra cui quello tenutosi Martedì 15 presso il Waldorf Cavalieri a Roma.
Una denominazione, quella del Gallo Nero, che si estende per circa
70.000ha (di cui poco più del 10% iscritti al registro del Chianti Classico),
per una produzione complessiva che nelle ultime vendemmie si è attestata tra i
35 ed i 38 milioni di hl.
Undici le UGA (acronimo di Unità Geografiche Aggiuntive) che il
Consorzio - da qualche anno - ha individuato e in cui deciso di
"dividere" la denominazione, terroir distinguibili in termini di
riconoscibilità enologica e storicità al di là della evidente matrice comune.
Venendo all'evento, location meravigliosa (quella della Sala dei
Cavalieri) in ogni dettaglio, spazi ampi e pubblico di soli "addetti ai
lavori", in quanto non era previsto biglietto ma solo modalità di
partecipazione mediante accredito.
Tante le aziende presenti, circa una settantina, per oltre 200 etichette
proposte in degustazione. A voler essere pignoli - e senza citarli - mancavano
quattro/cinque nomi top della denominazione, ma di carne al fuoco ce n'era
davvero tanta.
Un solo unico neo, quello della mancanza di sputacchiere, che almeno al
sottoscritto, arrivato in macchina, ha obbligato a ridurre all'essenziale il
numero di assaggi e quindi di aziende da "approfondire".
D'accordo sul fatto che – per usare un eufemismo – non sia per nulla
elegante vedere gente che "rilascia" il vino appena assaggiato
all'interno di contenitori posti sui banchi di assaggio, ma l'introduzione di
sputacchiere personali usa e getta avrebbe rappresentato, a mio personale giudizio,
la soluzione migliore.
Ma al di là di questa sfumatura, non posso che fare i complimenti al
Consorzio per la capacità di organizzare l'evento in maniera pressoché
impeccabile.
Presenti tutti i prodotti di eccellenza del territorio, ossia il Chianti
Classico DOCG (nelle versioni Annata, Riserva e Gran Selezione), ma anche il
Vin Santo del Chianti Classico (che purtroppo per ragioni di tempo e per i
motivi sopra descritti non ho potuto approfondire) e l'Olio EVO DOP, di cui
invece ho decisamente "abusato", anche perché era presentato in
accompagnamento a del meraviglioso pane.
Annate in degustazione - a seconda dell'azienda e della tipologia -
dalla 2019 alla 2021, livello medio dei vini abbastanza alto, con le varie UGA
abbastanza riconoscibili seppur tutte con evidenti caratteri in comune, punte
di eccellenza sparse un po' su tutto il territorio, con due etichette che - a
mio personale giudizio - si sono staccate dal resto del gruppo.
Il dettaglio di queste due degustazioni le trovate qui di seguito, insieme - e come consuetudine - agli altri miei migliori assaggi della manifestazione.
9)Gran Selezione Rancia 2020 - Fèlsina (Castelnuovo Berardenga)
Granato, decisamente più intenso della media. Naso potente, più scuro e
profondo, note terrose, di cola, spezie dolci. Bocca piena, ricca, con ancora
tanta acidità ma comunque "imbrigliata" in una struttura importante.
Tannino gagliardo e spesso. Persistenza notevole. Forse un filo indietro ma sempre
buono. Fèlsina style. 90
8)Chianti Classico 2021 – Isole e Olena (San Donato in Poggio)
Rubino, integro, di buona intensità. Naso pulito, classico ed essenziale,
frutta fresca, mentolato, leggero tabacco. Bocca coerente, secca ed equilibrata,
che pur senza impressionare risulta estremamente pulita, equilibrata e molto
piacevole. Finale lungo anche se un filo caldo. 90
7)Gran Selezione Coltassala 2020 – Castello di Volpaia (Radda in
Chianti)
Rubino/granato. Naso arioso, fresco ed elegante nonostante le note boisé/vanigliate
che ancora risultano evidenti, finendo col coprire il resto del (bel) profilo
olfattivo. Bocca molto ricca anche un filo più pesante, in cui il legno ancora
non risulta pienamente integrato. Nel complesso equilibrato e di buona
lunghezza. Il potenziale c’è, ma ancora necessità di tempo. 90+
6)Gran Selezione Vigna del Sorbo 2020 – Fontodi (Panzano)
Rubino/granato. Naso fresco, arioso, elegante, molto floreale, spezie
dolci. Bocca asciutta, abbastanza equilibrata anche se con un filo di acidità
in eccesso, tannino molto avvolgente, finale estremamente lungo e consistente. Molto
elegante e piacevole pur senza impressionare. 91
5)Gran Selezione
Il Poggio 2019 – Castello di Monsanto (San Donato in Poggio)
Rubino/granato, abbastanza intenso. Naso leggero ma elegante, floreale e
con rimandi di arancia sanguinella. Bocca piena, più potente del naso, ben
equilibrata, tannino avvolgente, molto lungo. Sempre un bel bere, anche se
probabilmente attraversa una fase di transizione che ne limita l’articolazione,
specie al naso. 91+
4)Gran Selezione Gallule 2021 – Gagliole (Panzano)
Rubino/granato. Naso preciso, intrigante, speziato, frutta fresca, viola
mammola. Bocca ricca, saporita, ben equilibrata, note boisè che si percepiscono
ma risultante fuse nell’importante struttura. Tannino gagliardo ma nei limiti.
Molto lungo sul finale. Ottimo. Sicuramente l’assaggio più inatteso e
sorprendente della manifestazione. 92
3)Gran Selezione 2019 – Querciabella (Greve in Chianti)
Rubino con leggera tendenza granato. Naso intenso, elegante, giocato su
note di ciliegia fresca, eteree e di tabacco. Bocca molto precisa, saporita,
calda ma equilibrata, tannino delicato. Estremamente lungo sul finale, con evidenti
rimandi speziati. Molto buono anche se meno impressionante di altre occasioni. 92+
2)Gran Selezione Vigna Sessina 2019 – Dievole (Vagliagli)
Rubino/granato. Naso molto intenso, particolare ed affascinante,
estremamente balsamico (eucalipto, liquirizia, erbe officinali). Bocca
coerente, asciutta, profonda, un filo spigolosa specie sul tannino ma decisamente
incisiva. Lunghezza chilometrica. Uno degli assaggi più interessanti e di
livello della manifestazione 93+
1)Gran Selezione San Lorenzo 2020 – Castello di Ama (Gaiole in Chianti)
Granato, mediamente intenso. Naso simile alla Riserva Montebuoni
(anch’essa eccellente e meritevole di finire tra i migliori assaggi) per
l’impatto balsamico ma più profondo e complesso, con note boisé e di spezie
dolci più evidenti. Personalmente l’unico vino che per impatto olfattivo e
complessità riporta ad un Brunello. Bocca coerente, più elegante che potente, succosa,
oltre che molto precisa ed equilibrata. Tannino avvolgente ma di ottima
texture. Calore alcolico che si sente ma ben integrato nella struttura.
Persistenza ottima. Gran vino, senza se e senza ma 94
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