GUIDA ESSENZIALE AI VINI D’ITALIA 2025, ANCHE A ROMA TANTA GENTE E GRANDISSIMI ASSAGGI
Domenica 6 Ottobre
nella location di Spazio Novecento all’EUR si è svolta la presentazione romana dell’undicesima edizione della Guida Essenziale dei Vini Italiani, ideata e curata da Daniele
Cernilli alias DoctorWine, critico e giornalista tra i più longevi ed
autorevoli del panorama enologico nazionale.
Manifestazione a
cui anche quest’anno sono stato accreditato ed al quale ho aderito con piacere
ed interesse, un po’ perché all’evento sono legato – visto che vi ho
partecipato fin dalle prime edizioni, in cui da sbarbato neofita mi avvicinavo
con passione e voglia di sapere al mondo del vino – un po’ perché vista la
presenza di molte tra le più prestigiose aziende vitivinicole italiane, di
“carne al fuoco” ce n’era davvero per tutti i gusti.
Parlando della
Guida e del suo ideatore, che senza retorica né falsa apologia considero uno
degli ultimi saggi del vino italiano, si può dire che anche quest’anno ha
saputo unire grandi classici a novità di cui sentiremo sicuramente parlare,
finendo con il premiare aziende di ogni dimensione e filosofia produttiva,
accumunate però dalla grande qualità delle loro etichette.
Certo, ogni anno
che passa l’interesse di noi appassionati di (sempre più) lungo corso nei
confronti delle Guide diminuisce sempre più, anche perché ci sembra ormai di
sapere e capire ogni sfumatura di questo mondo che nella realtà non si finisce
mai di conoscere e comprendere appieno, ma al tempo stesso non si può negare
che per persone alle prime armi, o comunque non pienamente addentro
all’enomondo rappresentino una “enciclopedia” di fondamentale importanza da cui
attingere.
E tra tutte quelle
edite in Italia, è indubbio che la Guida Essenziale dei Vini d’Italia
rappresenti una delle più valide, per competenza dei degustatori, completezza,
indipendenza di giudizio ed attenzione verso realtà meno note, oltre che per
l’importanza che anno dopo anno riserva al rapporto qualità/prezzo.
Aspetto che per
molti appassionati – compreso il sottoscritto – che i vini li comprano ma che
non hanno a disposizione plafond a diversi zeri, non si può non tenere in
considerazione.
Venendo
all’evento, come di consueto è stato ben organizzato e gestito, al di là degli
ormai consueti ingorghi causati da uno spazio interno un po’ risicato rispetto al
vasto pubblico intervenuto (come ogni anno del resto) ed ai tantissimi banchi
di degustazione presenti.
Sui vini, invece,
davvero pochissimo (se non nulla) da obiettare.
L’anno scorso il
livello era stato molto alto ma non avevo trovato il fuoriclasse.
Quest’anno, al di
là dei numeri assoluti - oltre cento aziende per almeno trecentocinquanta etichette - e della consueta grande densità di etichette eccellenti, un vino si è palesato
ai miei occhi quasi di un’altra categoria, facendomi letteralmente sussultare.
Il racconto di
questo “colpo di fulmine” lo trovate sotto, insieme agli altri sei migliori
assaggi della manifestazione, a comporre idealmente i miei magnifici sette.
7)Barbaresco Rabaja Riserva DOCG 2017 – Bera (93/100)
Nebbiolo
in purezza, vigne ubicate (naturalmente) nell’omonimo e nobile cru. 20 mesi di
affinamento in botti di rovere. Prezzo in enoteca: 50-60€
Granato aranciato, scarico. Naso bellissimo, intenso ma elegante, in
pieno stile Barbaresco, in pieno stile Rabaja. Arancia sotto spirito,
liquirizia, spezie dolci, etereo Bocca coerente, asciutta ed essenziale, agile
ma al tempo stesso di personalità, ben equilibrato e dai tannini fitti e ben
integrati. Finale consistente anche se non memorabile, o quantomeno non come
altre etichette.
6)San Leonardo Vigneti delle Dolomiti IGT 2019 – San Leonardo (93+/100)
60%Cabernet Sauvignon, 30%Carménère, 10%Merlot. Uve provenienti dai
migliori vigneti aziendali. 24 mesi in barrique di rovere francese. Prezzo in
enoteca:80-90€
Rubino intenso, molto integro. Naso complesso e di bella articolazione,
giocato su note di frutti di bosco, balsamiche (mentolo ed eucalipto)
arricchite da una delicata speziatura in sottofondo. Bocca in pieno stile San
Leonardo, composta ed agile ma riconoscibile e di personalità. Bella sapidità a
dare ritmo al sorso, tannini setosi. Persistenza molto buona. Sempre una conferma,
sempre un gran bel bere.
5)Baffonero Maremma Toscana DOC 2021 – Rocca di Frassinello (94/100)
Merlot
in purezza da singola vigna (da cui prende il nome). 14 mesi di affinamento in barrique
di rovere francese nuove. Prezzo in
enoteca: 200-220€
Rubino scuro con leggera tendenza al granato. Naso concentrato ma
elegante, con le note derivanti dalla barrique che si sentono rimanendo però in
sottofondo e lasciando il passo ad un frutto integro (more e mirtilli su tutti),
oltre che a note erbacee, dolci ed eteree. Bocca eccellente, potente ma
armonica, tannino vellutato, già buon equilibrio e bella beva. Finale coerente.
Sempre una certezza, annata dopo annata, versione dopo versione.
4)Curlan Pinot Nero Alto Adige DOC 2019 – Cantina Girlan (94/100)
Pinot Nero in purezza, proveniente da tre vigneti aziendali selezionati. 20 mesi
di affinamento in barrique di rovere. Prezzo in enoteca: 90-110€
Rubino delicato, molto integro. Naso bellissimo, da PN borgognone.
Fragolina di bosco, gelee di lamponi, spezie orientali, pout-pourri. Bocca coerente,
complessa ma al tempo stesso grandissima beva, super saporita, tannino leggero
ma estremamente incisivo. Forse un filo di eccesso alcolico sul finale a
"sporcare" una versione super, ma rimane un gran vino, anno dopo
anno.
3)Giovanni Neri Brunello di Montalcino DOCG 2019 – Casanova di Neri
(94+/100)
Sangiovese
in purezza. Etichetta dedicata al fondatore dell’azienda e proveniente da un singolo
vigneto di oltre cinquant’anni età. 36 mesi di affinamento in botti di rovere. Prezzo
in enoteca: 230-250€
L'anima del Sangiovese in un bottiglia. Rubino granato. Naso didattico, con tutto (o quasi) quello
che dovrebbe avere un Brunello in questa fase evolutiva. Tabacco, arancia
sanguinella, ciliegia, eucalipto, spezie. Bocca in continuità, molto precisa e
di buon equilibrio complessivo. Se proprio devo trovargli un piccolo neo, difetta
un filo di progressione in centro bocca, ma si beve che è un piacere. Tannino
splendido. Finale lungo e profondo con ancora le note di frutta e tabacco. Grande
vino, con ancora una vita davanti.
2) Contrada R Terre Siciliane IGT 2022 – Passopisciaro (95/100)
Nerello
Mascalese in purezza. Vigneti di oltre cent’anni di età posti a circa 1000m
altitudine. 18 mesi di affinamento in grandi botti di rovere. Prezzo in
enoteca: 50-60€
Rubino/granato, scarico come da "programma". Naso bellissimo,
complesso ed elegante, giocato su note di terre nobili, grafite, balsamico.
Bocca in continuità, agile ma incisiva, succosa e super saporita, estremamente
precisa e di ottima beva nonostante la giovane età. Tannino delicato. Finale
molto lungo, verticale, coerente al resto dell’assaggio. Addirittura più
convincente rispetto all’ambasciatore aziendale, il Franchetti 2022, anch’esso
eccellente ma necessitante ancora di un po’ di tempo in bottiglia.
1)Tenuta di Trinoro Toscana IGT 2021 – Tenuta di Trinoro (97/100)
Blend di
Merlot (60%) e Cabernet Franc (40%). Selezione manuale (oltre che maniacale) degli
acini provenienti dalle migliori vigne. Affinamento di circa 20 mesi tra
barrique e cemento. Prezzo in enoteca: 330-360€
Rubino scuro, intendo e compatto. Naso stratosferico, un caleidoscopio di profumi che si fondono in un mix perfetto, dove il Cabernet Franc regala delle delicate sfumature speziate ed erbacee (officinali ma non solo) che completano le note di frutti neri, incenso e di terre nobili. Bocca in continuità, tecnicamente perfetta ed ineccepibile, precisa in ogni aspetto. A voler essere pedanti all’assaggio risulta leggermente più impersonale del naso, ma equilibrio, tannino – fitto e setoso – e persistenza (pressoché infinita) sono davvero top. Uno dei vini "giovani" più stupefacenti che mi sia mai capitato di trovarmi nel calice, nonostante non sia un noto fan dei blend bordolesi.
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