LA SARDEGNA DI VINODABERE

 

Un problema “tipico” degli eventi legati al vino è che essendo nella quasi totalità dei casi focalizzati a carattere nazionale, con etichette dunque provenienti dai più svariati punti della penisola italica, il rischio di bere senza cognizione, o comunque trovarsi a giudicare vini lontanissimi tra loro per caratteristiche e struttura più che eventualità è praticamente certezza.

Per tale motivo, un evento improntato su una sola regione, come quello organizzato lo scorso weekend a Roma dalla rivista Vinodabere sulla Sardegna e sui suoi vini non poteva che ricevere il mio plauso preventivo, oltre che farmi avvicinare ad esso con attenzione ed entusiasmo.

Entusiasmo che è stato ampiamente ripagato dagli assaggi, permettendomi di approfondire territori e denominazioni che – mio malgrado – ammetto di aver trascurato negli ultimi anni (primo tra tutti il Vermentino Gallurese), di scoprire realtà (come quella dell’Ogliastra) di cui conoscevo davvero poco oppure di ricavare ulteriori conferme riguardo la qualità di alcune aziende e terroir di assoluta eccellenza.

Molto bella anche la location – quella dell’Hotel Belstay – così come impeccabile l’organizzazione, con tanti vignaioli dietro i loro banchi e sommelier attenti, appassionati e preparati.

Interessante anche il riscontro di pubblico, con oltre 450 presenze nel corso dei due giorni in cui si è svolta la manifestazione.

Venendo ai vini, tante referenze (circa 165 distribuite tra 35 diversi produttori) con livello medio degli assaggi abbastanza alto un po’ trasversalmente, quindi sia considerando i territori che i vitigni, con due/tre etichette che hanno però saputo ergersi ad un livello irraggiungibile dagli altri.

Sotto trovate la mia personale top five dell’evento, con in più un bonus track capace di rapirmi e regalare emozioni liquide.


5) Sicut Erat Isola dei Nuraghi IGT 2021 – La Contralta (90+/100)

100%Vermentino – Terreni granitici nei pressi di Olbia. Fermentazione sulle bucce per 6/7 giorni, affinamento in anfora per circa 9 mesi.

Dorato intenso, media densità. Naso elegante, in cui le note riconducibili all’affinamento in anfora si sentono ma sono molto nette e pulite, regalando complessità al profilo. Fiori gialli, miele, pasticceria, albicocca. Bocca coerente, ricca, diretta ma al tempo morbida, oltre che ben equilibrata. Finale in cui tornano le note del naso. Ottimo e particolare.

 

4) Perda Rubia Ogliastra Cannonau Sardegna DOC 2020 - Perda Rubia (91/100)

100%Cannonau – Vigneti aziendali più vecchi, resa sui 50q/he. Affinamento di 9 mesi in botti grandi di rovere.

Granato, abbastanza intenso (lontano dal cliché del Cannonau scuro ed impenetrabile), mediamente denso. Naso giovane ma molto elegante, giocato su note di frutti rossi e balsamiche e con un rimando delicato ma estremamente bello alle erbe aromatiche. Bocca di medio corpo, lineare bel suo sviluppo, già ben equilibrata e dal tannino fitto ma di eccellente texture. Ottima anche la persistenza. Bella interpretazione di un'annata (forse) minore ma ad oggi di sicuro godimento.

 

3) Antiggu Romangia Cannonau Riserva DOC 2019 – Nuraghe Crabioni (92/100)

100%Cannonau – Vigneti situati in localita Lu Crabioni a Sorso (SS). Affinamento di 12 mesi in acciaio cui seguono ulteriori 9 mesi in tonneaux di rovere francese.

Rubino/granato, integro, denso. Naso intenso, oltre che dinamico con il tempo. Apertura con note di carne, poi emerge la componente balsamica ed un frutto maturo ma senza rimandi alcolici. Legno (tabacco) in sottofondo. Bocca corposa, forse meno diretta e "spontanea" di altre ma di ottima fattura. Alcol ben tenuto, sapidità a bilanciare le morbidezze, tannino fitto ma di buona tessitura. Persistenza lunghissima, finale ammandorlato. Godurioso.

 

2) Ruinas Colli del Limbara Bianco IGT 2022 – Depperu (92+/100)

100%Vermentino - Vigneti situati a Luris, nel cuore della Gallura, a 350 metri su livello del mare. Terreni granitici, a medio impasto tendente al sabbioso.  Resa di 70q/he. Fermentazione alcolica con lieviti selezionati, malolattica parziale. Maturazione in contenitori di acciaio.

Giallo paglierino intenso. Naso impattante, giocato su note floreali (ginestra), di frutta gialla matura ed arricchita da rimandi dolci. Bocca ricchissima, quasi spiazzante per un vitigno (a torto) apprezzato solo per la sua freschezza e bevibilità, dal frutto maturo e carnoso. Finale lunghissimo con ritorno ammandorlato. Deflagrante, un rosso vestito da bianco.

 

1) Zibbo Mamoiada Cannonau di Sardegna 2021 – Canneddu (93/100)

100%Cannonau – Vigneti ad alberello situati a Mamoiada (NU) a circa 700m di altitudine, piuttosto vecchi (70 anni di media) e caratterizzati da terreni granitici. Rese molto basse, sui 35-40q/he. Affinamento di 15 mesi in botti di rovere nuove ma al tempo stesso con pochissima tostatura.

Granato integro, media densità. Naso estremamente elegante, oltre che complesso. Balsamico (liquirizia), minerale, frutto rosso maturo (frutti di bosco in confettura), legno quasi assente. Bocca in continuità, strutturata ma senza eccessi, sapida e con perfetta maturità di frutto a bilanciare l'importante componente alcolica. Tannino vivace ma ben integrato. Persistenza molto buona, finale di gran pulizia. Un vero vino di montagna, una mano di pietra in un guanto di velluto.

 

BONUS TRACK: Festa Noria Vino Liquoroso – Santadi (95/100)

Uve rosse autocnone – Vigneti a piede franco allevati ad alberello, situate sulla costa del basso Sulcis. Appassimento delle uve al sole dopo la raccolta, vinificazione in rosso con interruzione della fermentazione tramite abbassamento della temperatura e successiva aggiunta di alcol vinico. Affinamenti per alcuni anni in botti di rovere di terzo passaggio.

Ambrato scuro, intenso, denso. Naso molto intenso, tipico da vino fortificato, giocato su note di frutta secca, spezie dolci, erbe aromatiche e rimandi di liquirizia. Bocca straordinaria, complessa, lunga, equilibratissima, in continuo rimando tra acidità e dolcezza. Finale lunghissimo. Semplicemente chapeau.

 

Commenti