LIFE OF WINE, RITORNA LA MAGIA DEL VINO ALL’ESAME DEL TEMPO


E siamo a dodici.

Dodici edizioni di Life of Wine, manifestazione organizzata da Roberta Perna con la collaborazione dei giornalisti Marco Ghelfi e Maurizio Valeriani, che anno dopo anno propone uno dei format più ricercati per ogni appassionato di vino degno di questo nome, quello di poter assaggiare la stessa etichetta in annate differenti – alcune davvero in là con gli anni.

Una sorta di maxi-abbuffata di mini-verticali, utilissime per valutare coerenza stilistica, caratteri identitari del terroir, capacità evolutive ed influenza dell’annata, ma anche e soprattutto per assaggiare vini che in altri contesti ben difficilmente potremo trovare, quantomeno in questi numeri.

Numeri, dicevamo, che anche quest’anno hanno premiato l’impegno degli organizzatori, a cui faccio i complimenti per l’ottimo lavoro svolto: sessanta aziende presenti, quasi trecento etichette in degustazione, di cui circa centosettanta relative ad annate non correnti.

Leggermente inferiori alle passate edizioni – ma comunque più di cinquecento – le persone intervenute alla manifestazione svoltasi domenica 3 Dicembre presso la sempre affascinante cornice dell’Hotel Villa Pamphili a Roma, anche se, a detta degli organizzatori, aumentando il prezzo del biglietto si era scelto “scientemente” di puntare più sulla qualità che sulla quantità di pubblico, al fine di evitare le resse (con annessi bevitori assatanati e compulsivi) che purtroppo caratterizzano molti eventi dell’enomondo.

Oltre al contesto, alla professionalità dei sommelier ed alla “ricca materia liquida da testare”, sempre molto gradita – almeno per il sottoscritto – è stata la presenza di un gran numero di produttori dietro i banchi d’assaggio, con cui è stato ancora più piacevole del solito fare due chiacchiere e scambiare opinioni.

Livello degli assaggi molto alto, con pochissime etichette “non performanti” (almeno tra quelle che ho avuto occasione di degustare), al punto che scegliere i migliori è stato forse più complesso del solito.

Ma non essendo una delle caratteristiche del sottoscritto quella di tirarsi indietro nel momento delle scelte, ci ho provato anche stavolta, dando vita ai miei Magnifici Sette Assaggi del Life of Wine 2023.

Con la speranza siano di vostro interesse.

 

7) La Firma Aglianico del Vulture 2008 – Cantine del Notaio (92/100)

100% Aglianico. Affinamento di 12 mesi in caratelli di rovere francese di primo passaggio, cui seguono altri 12 mesi in bottiglia.

Granato, leggermente evoluto e velato, comunque denso ed intenso. Naso particolare ma bello, non propriamente nordico come la 2011 assaggiata in precedenza ma più complesso, in cui alle classiche note balsamiche di eucalipto e mentolo si aggiunto note fumè e di cenere, oltre che di funghi e spezie dolci. Bocca eccellente, strutturata ma senza andare oltre le righe, rotonda ed armoniosa ma al tempo stesso ancora in spinta nonostante i tre lustri alle spalle. Tannino fitto ma di bella finezza. Persistenza eccellente, finale delicato in cui emerge il frutto scuro

 

6) Fiorano Lazio Rosso IGT 2011 – Tenuta di Fiorano (92+/100)

80%Cabernet Sauvignon, 20%Merlot. Affinamento di 30 mesi in botti usate da 10hl di rovere di Slavonia.

Rubino/granato, appena velato ma ancora integro, mediamente denso. Naso molto bello, in continuità con le due annate bevute in precedenza (2013/2016) ma con un filo di evoluzione che comincia ad emergere, conferendo ulteriore eleganza e profondità al profilo. Pout-pourri, cassis, terre nobili, note eteree. Bocca molto buona, dimostrazione di come si possa impressionare senza per forza mostrare i muscoli, saporita, setosa e ben equilibrata. Tannino delicato ed estremamente elegante. Persistenza molto buona, giusto un filo 'leggero" sul finale ma comunque piacevolissimo. Un taglio bordolese “made in Lazio”, che senza scimmiottare gli epigoni francesi colpisce per fascino e profondità.

 

5) Scacco Matto Romagna Albana Passito DOCG 2008 – Fattoria di Zerbina (93/100)

100%Albana. Uve attaccate dalla muffa nobile e raccolte in stile Sauternes (vendemmia scalare). Rese bassissime, nell’ordine di 10 q/he. Affinamento in parte in barrique ed in parte in acciaio.

Ambrato senza cedimenti, limpidissimo e luminoso, molto denso. Naso molto bello, cui il tempo trascorso ha tolto l’esuberanza e l’esplosività giovanile ma a cui ha regalato fascino e profondità. Frutta disidratata, miele di castagno, spezie. Bocca coerente, dolce non dolce, dalla consistenza oleosa e ricca di sfumature, oltre che armonica in tutte le sue componenti. Persistenza ottima, finale molto bello con una delicata sfumatura sapida a “stemperare” le dolcezze.

 

4) Avvoltore Toscana IGT 2011 – Morisfarms (93+/100)

75%Sangiovese 20%Cabernet Sauvignon, 5%Syrah. Affinamento di 12 mesi in barrique di rovere francese (nuove per l’80%), cui seguono almeno altri sei mesi in bottiglia.

Rubino/granato, integro, molto intenso e denso. Naso intenso e sulla falsariga degli altri assaggi, con qualche piccola nota evolutiva appena sentito, poi via via più elegante. Sottobosco, spezie (pepe, ginepro), balsamico, frutto scuro (prugna, ciliegia nera) ancora evidente. Bocca molto interessante, corposa ma senza eccessi, saporita ed elegante, oltre che ben equilibrata. Alcool che arrotonda il profilo ma rimane nei limiti, tannino che si fa sentire con il tempo. Persistenza eccellente, finale su note speziate e di radice di liquirizia.

 

3) Brunello di Montalcino DOCG 1997 – Lisini (94/100)

100%Sangiovese. Affinamento di 36 mesi in botti di rovere di Slavonia.

Granato aranciato, mediamente intenso, denso, ha soltanto perso un filo di integrità ma in relazione all'età si difende piuttosto bene. Naso di bella intensità ed articolazione, maturo nel senso buono del termine, quello in cui il tempo arricchisce anziché coprire e cancellare l'impronta del terroir. Chinotto, carne, terre nobili, frutto scuro ma ancora "vivo". Bocca in continuità, rilassata ma senza perdere in carattere ed identità, oltre che molto armonica. Bella sapidità a garantire la spinta che il tempo ha tolto all'acidità, tannino delicato, persistenza eccellente. Finale coerente al resto. Il Brunello in un’annata classica, a suo tempo giudicata eccellente ed a cui il tempo – e la bravura del produttore – ha reso merito.

 

2) Caiarossa Toscana IGT 2006 – Caiarossa (95/100)

23%Sangiovese 22%Cab.Franc 21%Merlot 12%Cab.Sauvignon 10%Alicante 6%Syrah 6%Petit Verdot. Vinificazione ed affinamento separati, compreso tra 12 e 20 mesi in legni di varie dimensioni, cui segue assemblaggio ed ulteriore affinamento in cemento per altri 12 mesi.

Granato con leggera tendenza aranciata, ancora integro e molto luminoso, media densità. Naso elegante, decisamente giovanile in relazione all'età, con il frutto (ciliegia su tutti) ancora in evidenza, cui si accompagnano note di pepe, di erbe aromatiche e di tabacco dolce. Bocca in continuità, in spinta nonostante l'età ma al tempo stesso rotonda ed equilibrata. Tannino fitto ma di texture eccellente, Persistenza decisamente importante. Alcool che emerge con calma con il trascorrere del tempo, arricchendo un finale con ancora il frutto e le spezie a farsi sentire. Buonissimo, oltre che una piacevolissima scoperta.

 

1) Varramista Toscana IGT 2005 – Fattoria di Varramista (95+/100)

100%Syrah. Affinamento di 18 mesi in barrique di rovere francese (prevalentemente di primo passaggio), cui seguono almeno altri 24 mesi in bottiglia.

Rubino/granato, integro e senza segni di cedimento, mediamente denso ed intenso. Naso bello, intenso e complesso, in cui alle classiche note speziate e di frutta scura del Syrah si mescolano terziari che riportano alla terra bagnata ed all'ematico. Bocca a dir poco eccezionale, un vero miracolo di longevità per un vino che sembra non avvertire il trascorrere del tempo. Fresco, sapido, armonico, elegante, dal tannino cesellato e dalla persistenza chilometrica. Finale in cui emerge una leggera nota alcolica, oltre alle note di frutta e di spezie. Azienda che l’anno scorso mi aveva impressionato e che anche quest’anno, dodici mesi dopo, non finisce di stupire, con una versione – semmai fosse possibile – ancora più convincente.

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