IMVI 2023 – C’è fermento (oltre la barrique)

Lo scorso weekend nella sempre affascinante location del Salone delle Fontane dell’EUR, si è tenuta la presentazione della Guida 2023 redatta da Luca Maroni, noto critico enologico e figura per molti aspetti tra le più dibattute e controverse del vino nostrano.

Tralasciando il dettaglio delle sue teorie – a mio giudizio condivisibili in parte ma non del tutto – a Luca Maroni va riconosciuta una visione del vino netta e coerente, oltre che non influenzata da mode o “motivazioni extra-sensoriali”, a differenza di quanto accaduto a molteplici personaggi dell'eno-mondo anche ben considerati da critica ed appassionati, che in nome del denaro hanno prestato volto e nome a campagne quanto meno discutibili.

E pertanto degnissima di essere ascoltata e presa in considerazione, prescindendo dal condividere o meno i suoi metri di valutazione o dall’avere affinità con lo stile dei vini che Maroni apprezza maggiormente.

Venendo all’evento, l’organizzazione è stata come al solito precisa ed impeccabile, anche se alla kermesse hanno aderito e partecipato meno produttori rispetto alle precedenti edizioni, al punto che all’interno delle sale c’erano spazi vuoti che mai ricordo di aver visto, e soprattutto (senza fare nomi) si è notata l’assenza di alcune prestigiose aziende che in passato avevo sempre ritrovato tra i banchi del Salone delle Fontane.

Ma al di là di questo, e sapendosi destreggiare con abilità, esperienza e sagacia tra barrique in diversi casi ben dosate ma in altre decisamente condizionanti, gli assaggi mi hanno restituito molteplici assaggi di interesse e valore, i più meritevoli dei quali trovate raccontati qui sotto, costituendo la mia (naturalmente personale) top-five dell’evento.

Buona lettura.

 

5) Sapaio Toscana IGT 2019 – Podere Sapaio (92/100)

70% Cab. Sauvignon, 20%Petit Verdot, 10% Cab. Franc – Uve selezionate all’interno dei 25he di proprietà dell’azienda, raccolte manualmente. Fermentazione in acciaio a temperatura controllata. Affinamento per 18 mesi in barrique di rovere francese, cui seguono ulteriori 12 mesi in bottiglia. Produzione intorno alle 20.000 bottiglie/anno – Prezzo online: 65/75€

Nei fatti uno dei Bolgheri Superiore di riferimento (anche in ragione di un buon rapporto qualità/prezzo, aspetto non comune in questa zona), anche se viene imbottigliato come Toscana IGT, in una versione ancora giovanissima ma di bel potenziale evolutivo, anche se a mio giudizio senza il grip ed il carattere delle migliori annate. Rubino carico, bella densità. Naso intenso ed elegante, di media complessità, giocato su note speziate, balsamiche e di erbe aromatiche, con il frutto scuro solo leggermente in sottofondo. Bocca di buon corpo ed energia, anche se senza eccessi di sorta, più pronta ed equilibrata delle attese, con il tannino che si fa sentire ma senza mai andare oltre le righe. Persistenza buona ma non chilometrica, finale pulito e consistente anche se un filo a corto di definizione.


4) Cuordilava Etna Rosso DOC 2019 – Donnafugata (92/100)

100% Nerello Mascalese – Uve selezionate all’interno di vigneti posti nel versante nord del comprensorio etneo, nel comune di Randazzo e Castiglione di Sicilia, in uno dei terroir di maggior prestigio della denominazione. Terreni sabbiosi, naturalmente di origine vulcanica e ricchi di minerali. Fermentazione in acciaio a temperatura controllata per 10-12 giorni, affinamento di almeno 12 mesi in barrique cui seguono 30 mesi in bottiglia. – Prezzo online: 55/65€

Un’etichetta relativamente giovane e che si avvale – semmai ne sentissimo il bisogno – del marchio Dolce&Gabbana. Ma che, al di là di questi (apprezzabili o meno) aspetti di marketing, un rosso Etneo degnissimo figlio del territorio da cui proviene. Rubino, abbastanza intenso, mediamente denso, luminoso. Naso non intensissimo ma espressivo e molto elegante, giocato su note di grafite, frutti rossi, tabacco dolce, cannella e spezie orientali. Bocca in continuità, di medio corpo e bella sapidità, dalla mineralità meno accentuata rispetto a quanto riscontrato in diversi altri Etna Rosso (più controllato/costruito) ma altrettanto fascinosa. Equilibrio praticamente perfetto nonostante la giovane età, tannino leggero che si avverte in sottofondo. Persistenza buona, finale lineare con ancora i rimandi minerali a farla da padrone.


3) ES Primitivo Salento IGT 2020 – Gianfranco Fino (93/100)

100%Primitivo – Vigne ad alberello poste nel comune di Sava, non molto lontane dal mare.  Rese bassissime (intorno ai 20-25q/he), vendemmia leggermente tardiva. Affinamento di 9 mesi anni in barrique di rovere francese (nuove per il 50%) cui seguono ulteriori 6 mesi in bottiglia.  Produzione intorno alle 30.000 bottiglie/anno – Prezzo online: 50/60€

Un vino a cui basta il nome per essere riconosciuto, per cui parla la continuità che anno dopo anno mette in evidenza. Un’etichetta che ha contribuito come pochissime altre a mettere la Puglia (ed il Salento in particolare) all’interno della cartina del vino che conta, in una versione forse non monumentale ma come sempre piacevolissima e ricca di fascino.  Rubino/violaceo, intenso e cupo. Naso tipologico ma senza eccessi, espressivo anche se meno complesso di altre annate, incentrato quasi esclusivamente sul frutto maturo (prugna, marasca, frutti di bosco) ed arricchito da rimandi di spezie dolci ed erbe mediterranee. Bocca in continuità, di grande ampiezza e struttura glicerica ma al tempo stesso ben equilibrata da freschezza e sapidità. Forse manca il grip tannico tipico delle migliori versioni giovani e che contribuisce a renderlo uno dei pochissimi vini pugliesi “a tre dimensioni”, ma si beve che è un piacere. Persistenza molto buona, finale coerente con ancora il frutto a dominare accompagnato da rimandi speziati (china) ed erbacei


2) Muffato della Sala Umbria IGT 2019 – Antinori Castello della Sala (94/100)

60% Sauvignon Blanc, 40% Grechetto/Traminer/Riesling – Raccolta manuale delle uve, ritornando sullo stesso vigneto più volte in relazione all’attacco della Botrytis Cinerea. Ulteriore selezione dei grappoli dopo il trasporto in cantina. Fermentazione in acciaio a temperatura controllata (circa 17°) per 18 giorni. Affinamento in barrique di rovere francese (Alliers e Tronçais) per circa 6 mesi prima di essere assemblato ed imbottigliato – Prezzo online: 35/40€ (bottiglia da 0.5L)

Il Muffato italiano più famoso e considerato da critica ed appassionati, oltre che – probabilmente – di maggior interesse, in una versione di gran precisione, piacevolezza ed armonia. Dorato integro, mediamente intenso e denso, molto luminoso. Naso intenso, tipologico, di bella articolazione e complessità, giocato su note di zafferano, miele, frutta candita e rimandi agrumati. Bocca molto buona, coerente, corposa e rotonda ma mai stucchevole e molto ben equilibrata (più per la freschezza che per la sapidità), con molti caratteri gustativi affini al Sauternes di elevata qualità. Persistenza ottima, finale lungo e di gran pulizia su note di frutta gialla matura e miele.

 

1) Amarone della Valpolicella Classico DOCG 2017 - Zýmē (95/100)

40% Corvina, 30% Corvinone, 15%Rondinella, 10% Oseleta10%, 5% Croatina – Uve provenienti dai vigneti aziendali più vecchi, poggianti su terreni calcereo/argillosi. Appassimento naturale (senza l'uso di deumidificatori) per minimo tre mesi). Fermentazione senza lʼausilio di lieviti selezionati, con tempi di contatto con la vinaccia di oltre due mesi. Affinamento in botti di rovere di Slavonia per minimo cinque anni, cui segue ulteriore affinamento bottiglia per minimo 12 mesi. Prodotto solo nelle annate importanti. – Prezzo online: 80/100€

Un’azienda che apprezzo come pochissime altre all’interno del panorama enologico nazionale, un produttore (Celestino Gaspari) che incarna alla perfezione i caratteri del visionario all’apparenza folle ma nella realtà lucidissimo. Ottimo il Kairos 2019 (92+/100), eccellente l'Amarone che anche in un’annata calda e quindi non certo ideale per una tipologia già di per sé corposa ed alcolica dimostra la sua innata e proverbiale classe. Rubino/granato, denso ma senza eccessi. Naso intenso ed elegante, giovane ma già affascinante e di ottima complessità, caratterizzato da note di fiori essiccati, vaniglia, sandalo e frutta rossa matura (ciliegia marasca in primis). Bocca coerente, corposa e gustativamente ricchissima ma al tempo stesso sapida ed agile, in un’armonia apparentemente impossibile e degna delle migliori ballerine del Bolshoi. Ottima la persistenza, finale su note floreali, speziate e di frutta secca.


Commenti