Ristorante L’Alchimista, ovvero l’eleganza casalinga


Ci sono ristoranti (la maggioranza) in cui mangi bene, altri in cui ti senti come fossi a casa, altri ancora in cui l’eleganza e la ricercatezza – nella presentazione, nel servizio e nei prodotti utilizzati – la fanno da padrone.

Assai più difficile è ritrovare un po’ tutti questi aspetti in un unico contesto.

Fortuna che – come amiamo ripetere – esistono le eccezioni, ed una di queste a tal riguardo è rappresentata dal Ristorante Enoteca L'Alchimista a Montefalco.

Un locale con affaccio diretto sulla piazza del comune di Montefalco, noto per il Sagrantino e per essere la “Ringhiera dell’Umbria”, scoperto qualche anno fa grazie alla partecipazione – tra l’altro con vittoria – ad una puntata di “Quattro Ristoranti” dedicata alla ristorazione con cantina degustazione in Umbria, ed in cui, prima della cena di qualche giorno fa, eravamo già stati in un’altra occasione.

Molte volte la notorietà che deriva dal prender parte a format televisivi può portare con sé il rischio di “montarsi la testa”, andando oltre le proprie possibilità oppure pensando di essere arrivati: nel caso dell’Alchimista è probabilmente accaduto l’opposto, ossia si è vissuta questa bella esperienza come un punto di partenza, da cui trarre lo stimolo per migliorare la qualità complessiva dell’offerta senza per questo dimenticare le proprie origini e le proprie tradizioni.

Ed alla luce di questi presupposti, la nostra esperienza non può che essere stata molto positiva, oltre che addirittura migliore dell’altra volta.

L’impressione – suffragata dai fatti – è stata quella di un ulteriore step in avanti, non tanto nella qualità dei piatti (già di per sé ottimi) ma soprattutto nel servizio e nella cura del cliente e dei dettagli.

Un ristorante che già dal nome esprime l'idea - riuscita - di voler trasformare i prodotti della terra e del territorio in un tripudio di sapori, in cui ti sembra di essere in una bella bolla, in cui l’attesa tra una portata e l’altra (tra l’altro ben cadenzata) sembra duri un istante, in cui ti senti coccolato come fossi a casa tua ma che al tempo stesso fa della competenza, della precisione e dell’eleganza uno dei suoi tratti distintivi.

Tutti molto buoni i piatti che abbiamo preso – o che ci sono stati offerti - in questa occasione, iniziando dall’amus-bouche con crema di ricotta, granella di pistacchio e pane tostato, passando per l’eccellente l’antipasto misto di salumi, formaggi e bruschette (in cui si evidenzia tutta la ricercatezza e l’attenzione verso i prodotti del territorio), per giungere ai “grandi classici” dei primi locali, ossia gli gnocchi al Sagrantino e gli strangozzi al tartufo nero.

 

Un capitolo a parte – se possibile ancor più in positivo – meritano i dolci, bellissimi dal punto di vista estetico oltre che fantastici al gusto, portate degne di un ristorante stellato e su cui il ristorante sta investendo molto, a giudicare dai risultati con successo.

Davvero profonda anche la carta dei vini, con tantissime referenze – locali ma non solo – per di più proposte con ricariche onestissime, e molto buono il rapporto qualità/prezzo, visto che è assolutamente in linea con la media degli altri ristoranti della zona.

Non chiedeteci se ritorneremmo dall’Alchimista… stiamo solo decidendo quando!

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