Il postino suona sempre due volte: ritorno (con godimento) da Cantina Contucci

Tornare da Andrea Contucci è sempre un piacere, non solo per gli splendidi vini che anno dopo anno produce per noi appassionati ed addetti ai lavori, ma anche perché nonostante passare a trovarlo significhi entrare in un Palazzo dalla storia secolare – con ingresso ed affaccio sulla Piazza Grande di Montepulciano, in cui dal 1519 vive la sua famiglia e dove dal 1646 ha sede la cantina aziendale – ha l'innata, naturale e straordinaria capacità di metterti a tuo agio, facendoti sentire come fossi a casa tua.

Nel corso di quest'ultima visita, poi, ho avuto la sorpresa di scoprire anche la bellissima enoteca/wine-bar che l'azienda – seguendo il "suggerimento" di tanti visitatori della cantina che chiedevano un ambiente in cui degustare in tranquillità un calice di vino magari accompagnato da un tagliere di prodotti locali – ha aperto nel giugno del 2021.

Un locale che, quasi a chiudere un cerchio aperto dallo storico palazzo e proseguito dalla cantina e dagli eccellenti vini che escono da essa, rende questa azienda una delle più "complete" della denominazione se non dell'intero panorama regionale.

Anche quest'anno l'assaggio della batteria aziendale che Andrea ci ha "regalato" (unito al piacere della sua compagnia e competenza) si è rivelato essere di ottima fattura, mostrando un livello medio e picchi assoluti pari se non addirittura superiori a quelli da me riscontrati durante la precedente visita, nonostante le annate che ebbi modo di assaggiare nell’occasione (2016 per il Nobile “base”, 2015 per le varie Selezioni e la Riserva) godessero di un appeal più importante di quelle bevute la scorsa settimana.

Vini nel solco di una tradizione aziendale chiara e ben delineato, fatto di un rispetto quasi “dogmatico” dei caratteri del terroir e di un sapiente utilizzo del legno, volto ad ingentilire e rendere maggiormente complesso – ma senza mai snaturare – il profilo olfattivo e gustativo del vino, oltre che di rese mediamente inferiori di almeno un 25-30% rispetto al limite permesso dal disciplinare.

Come da “tradizione” (non solo degli assaggi qui in azienda, ma più in generale delle mie svariate esperienze con i vini dell’azienda) sono emerse in maniera trasversale la rigorosa coerenza gusto-olfattiva– caratteristica importante e sempre più spesso sottovalutata per la valutazione della qualità – e la notevole persistenza, aspetto difficilmente costruibile sulla carta ma al contrario “sintomo” tra i più limpidi e veritieri del valore del terroir.

Mancava solo il Nobile di Montepulciano Riserva, terminato nell'annata corrente ma del quale avremo a breve occasione di testare la prossima versione che sta completando il periodo di affinamento in bottiglia, ma al suo posto Andrea ci ha voluto omaggiare con l’assaggio del suo Vin Santo di Montepulciano 2009, “oro giallo” liquido veramente in splendida forma.

Per chiudere (e come di consueto) i dettagli e le note di degustazione relative ai vini assaggiati nel corso della visita:

 

Rosso di Montepulciano DOC 2020

80%Sangiovese, 15%Canaiolo, 5%Colorino – 8 mesi in botti da 20hl – 18.000/20.000 bottiglie/anno

Rubino, mediamente intenso. Naso giovanile, pulitissimo e goloso, proprio quello che ci si aspetta da un Rosso di Montepulciano. Ciliegia fresca a dominare il profilo olfattivo, leggera sfumatura balsamica in sottofondo. Bocca coerente, agile e scattante, saporita e ben equilibrata. Tannino delicato e ben integrato. Un calice che ho terminato in un amen, una bottiglia che sulla tavola finirebbe subito. 87

 

Nobile di Montepulciano DOCG 2018

80%Sangiovese, 10%Canaiolo, 10%Colorino – 24 mesi in botti da 20hl – 30.000/40.000 bottiglie/anno

Rubino/granato, compatto, mediamente intenso, consistente. Naso potente, in cui prevale la componente speziata (pepe nero) ed a cui con il tempo si accompagnano nuances floreali (viola) e rimandi boisè. Bocca corposa ma senza eccessi, già equilibrata nonostante la giovane età anche se un po’ a corto di sfumature, con frutta scura in centro bocca. Persistenza buona, finale asciutto in cui ritornano le spezie. 89+

 

Mulinvecchio Nobile di Montepulciano DOCG 2018

80%Sangiovese, 10%Canaiolo, 10%Colorino – 30 mesi in botti da 10-15hl – 6.000/8.000 bottiglie/anno

Selezione proveniente da un vigneto (Mulinvecchio) caratterizzato da terreni prevalentemente sabbiosi, e che quindi portano a vini rotondi e corposi ma non per questo meno piacevoli ed eleganti. Rubino integro, molto luminoso, denso. Naso molto fascinoso, dal profilo più internazionale, con frutta rossa matura ed ancora le spezie a dominare il profilo ma con sfumature dolci (vaniglia, leggero tabacco) decisamente più ricche. Bocca in continuità, ricca e rotonda ma sempre ben piantata nel solco dello stile aziendale, quindi piacevole ed equilibrata ma senza risultare ruffiana. Molto lungo sul finale. L'assaggio più armonioso. 92

 

Pietra Rossa Nobile di Montepulciano DOCG 2017

80%Sangiovese, 10%Canaiolo, 10%Colorino – 30 mesi in botti da 10-15hl – 8.000/10.000 bottiglie/anno

Selezione proveniente da un vigneto (Pietra Rossa) caratterizzato da terreni ricche di argille, e che dunque danno luogo a vini austeri ma al tempo stesso eleganti e profondi, oltre che longevi. Rubino/granato, anch’esso denso e molto luminoso. Naso profondo, dominato da note balsamiche (eucalipto, mentolo) ma arricchito da nuances floreali e da delicati rimandi boisè. Bocca strutturata ed elegante, mai banale e continuamente in rilancio, in cui freschezza, sapidità e tannino vellutato su fondono al meglio. Lungo e pulitissimo sul finale. Il mio preferito, da sempre, anche quest'anno non smentisce la sua fama.  93+

 

Palazzo Contucci Nobile di Montepulciano DOCG 2017

80%Sangiovese, 10%Canaiolo, 10%Colorino – 30 mesi in botti da 10-15hl – 3.000/4.000 bottiglie/anno

Assemblaggio delle migliori parcelle delle vigne Pietra Rossa e Mulinvecchio, quindi una sorta di “Selezione delle Selezioni”, in bottiglia da pochissimo. Rubino integro, al naso ricorda più il primo cru (freddo ed austero), mentre in bocca è materico e più rotondo, delineando caratteri maggiormente vicini al secondo. Tannino più fitto e vellutato rispetto a tutti gli altri assaggi. Persistenza molto lunga, da Nobile di livello, finale un filo a corto di focalizzazione, probabilmente a causa della giovane età. 91+

 

Vin Santo di Montepulciano DOC 2009

40%Malvasia del Chianti, 40%Grechetto, 20%Trebbiano Toscano – 72-96 mesi in caratelli di legno da 70l – 1.000/2.000 bottiglie/anno (da 375ml)

L’assaggio a sorpresa della giornata, la versione “classica” del Vin Santo (quella prodotta mediante le sole uve bianche autocnone) declinata nello stile Contucci. Colore dorato pieno, appena ambrato. Naso intenso, ricco ed espressivo, giocato su note di frutta candita (pesca, albicocca), di vaniglia ed arricchito da sfumature eteree e da altre che riportano alle erbe officinali. Bocca ampia e vellutata, rotonda ma al tempo stesso golosissima, con elevata freschezza e delicati ritorni sapidi a far da contraltare e bilanciamento alla naturale morbidezza e concentrazione del vino. Persistenza molto lunga, finale su note di frutta secca e nuances addirittura balsamiche. Splendido. 94

Commenti

  1. Grazie di questo meraviglioso reportage della tua visita da noi a Montepulciano e del l’assaggio dei nostri vini. È veramente emozionante leggere quello che hai scritto su di me e sulla presenza Contucci nella nostra città. Ti aspetto per una terza bella giornata assieme.

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  2. Grazie anche perché sono andata a Montepulciano anni fa e se ci ricapito saprò dove andare. Bianca

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