Life of Wine XI Edizione: il vino alla prova del tempo

Domenica scorsa, nella sempre elegante cornice dell'Hotel Villa Pamphili in quel di Roma, si è tenuta la XI Edizione di Life of Wine, evento organizzato da Roberta Perna di Studio Umami, con la collaborazione del giornalista Maurizio Valeriani.

Una kermesse a cui tengo molto ed a cui cerco sempre di partecipare, a mio personale giudizio uno dei più originali ed interessanti tra quelli previsti nel panorama enoico nazionale, perché permette di assaggiare (e quindi paragonare) annate differenti di una notevole quantità di etichette.

Roberta Perna, organizzatrice della manifestazione

Insomma, una “grande abbuffata” di micro-verticali, dal quale comprendere ed estrapolare i caratteri identitari dei territori, le filosofie produttive dei diversi produttori, la capacità di sentire l'annata – questa sì la prima ed inequivocabile caratteristica comune a tutti i grandi vini – le capacità evolutive del vino con il trascorrere del tempo in bottiglia.

Ma anche il cambiamento del gusto comune, con vini che fino agli anni ’90 ricercavano più schiettezza, freschezza e bevibilità, e che invece con l’inizio del nuovo millennio – sulla scia della “rivoluzione Bordolese” iniziata da Robert Parker – si sono sempre più orientati verso strutture mastodontiche e grandi morbidezze (spesso anche i presenza di vitigni e territori che mal si confacevano con questa direzione) per poi ritornare, con una tendenza sempre più evidente anno dopo anno, verso strutture più agili ma che al tempo stesso non vogliono né devono sacrificare gusto, carattere, armonia ed eleganza.

Tutti aspetti che assaggiando una etichetta (seppur prestigiosa) in singola annata, il più delle volte l'ultima in commercio – ed in molti casi nemmeno pronta al 100% – è praticamente impossibile valutare con una certa "credibilità".

Anche quest'anno la manifestazione non ha smentito la fama costruita a partire dal 2010, anno in cui andò in scena la sua prima edizione: 73 produttori di valore (per la maggior parte presenti dietro i banchi di assaggio), oltre 200 etichette di interesse, un grande successo di pubblico (quasi ottocento persone intervenute tra stampa, wine-blogger ed appassionati).

Da parte mia non posso che ribadire i complimenti agli organizzatori, con l'augurio e l'auspicio di partecipare - in futuro - ad ancora tante altre edizioni di Life of Wine.

Di seguito la mia consueta Top-Five dell'evento, anche in questo caso frutto di una "scrematura preventiva" dovuta al tempo limitato che avevo a disposizione, selezione che ha inevitabilmente finito per escludere le aziende – e le relative etichette – che meglio conosco.

 

 

5) Exclusiv Pinot Nero Riserva Alto Adige DOC 2016 – Plonerhof (92/100)

100% Pinot Nero – Uve selezionate all’interno dei vigneti aziendali nel comune di Marlengo. Terreni misti sabbia/limo, con scheletro di granito. Rese in vino piuttosto basse (circa 30hl/ettaro). Affinamento per 24 mesi in botti di rovere, cui seguono ulteriori 6 mesi in bottiglia.

Rubino/granato, un filo più intenso delle attese, mediamente denso, molto limpido e luminoso. Naso elegante, intenso e di buona complessità, ad anticipare un'annata anche in questo caso precisa e di grande definizione, declinata su note di frutti di bosco, rosa macerata, richiami erbaceo/officinali e con una leggera sfumatura dolce (vaniglia) in sottofondo. Bocca coerente, acidità e sapidità evidenti ma al tempo stesso goduriosa ed equilibrata, con forse un filo di legno ancora da smaltire. Tannino delicato. Persistenza importante, finale su note di liquirizia amara e fiori appassiti. Molto ma molto buono, il migliore all’interno della sua batteria in cui si distingue anche una versione 2017 di tutto rispetto. 

  

4) Oltrepoggio Chardonnay Toscana IGT 1992 – Colognole (92+/100)

100% Chardonnay – Uve selezionate all’interno dei vigneti aziendali. Terreni di medio impasto con PH neutro. Fermentazione in barrique nuove di rovere francese di Allier e permanenza sui lieviti per circa 6 mesi con frequenti batonnage. Permanenza in barrique per circa 6 mesi e successivo assemblaggio e stabilizzazione in acciaio per circa 6 mesi, cui seguono ulteriore 7 mesi in bottiglia.

Dorato, ancora integro, luminoso e denso. Naso molto bello, maturo ma assolutamente non evoluto. Miele, smalto, albicocca matura, ginestra, leggera sfumatura minerale. Bocca di medio corpo, con acidità ancora viva e bella coerenza gusto-olfattiva, e con in più delle note quasi agrumate a ravvivare ulteriormente il sorso. Calore alcolico ad equilibrare il sorso. Persistenza molto buona, finale secco e di gran pulizia. Dopo 30 anni di riposo in bottiglia, un assaggio a dir poco sorprendente, che non può che meritare applausi.

 

3) Amarone della Valpolicella Classico DOCG 2011 – Secondo Marco (93/100)

45% Corvina, 45%Corvinone, 10% Rondinella. – Vigneti siti a Fumane, all’interno della Valpolicella Classica. Resa di 80q/he, appassimento di 120 giorni, macerazione lunghissima tra gli 80 ed i 100 giorni. Affinamento di 48 mesi anni in botti grande di rovere di Slavonia.

Granato, denso, molto luminoso. Naso intenso, dal marcato timbro speziato (probabilmente dovuto ad una percentuale di Corvinone più elevata del solito, conseguenza dell’annata più calda del normale), frutta sotto spirito, eleganti e delicate sfumature vegetali, fiori secchi, leggera sfumatura di tabacco. Bocca ricca ma non corposa e pesante, come da stile aziendale, acidità e soprattutto sapidità evidenti ma al tempo stesso ben equilibrate dalle altre componenti. Legno appena accennato. Tannino pieno ma maturo e di buona finezza. Persistenza super, finale su note di frutta secca e leggere spezie. Una sicurezza, come sempre.

 

2) Rossomatò Bordò Marche Rosso IGT 2018 – Valter Mattoni (93+/100)

100% Bordò (biotipo di Grenache/Cannonau) – Uve provenienti da un piccolo appezzamento in quel di Cupramontana, posto ad un’altitudine di circa 300 metri e caratterizzato da terreni sciolti, sabbiosi e ricchi di scheletro. Fermentazione svolta grazie ai lieviti indigeni in acciaio, cui segue maturazione in barrique per 24 mesi ed ulteriore periodo di riposo in bottiglia.

Rubino integro, consistente e molto limpido. Naso ottimo, elegante anche se non ancora complessissimo – molto probabilmente per ovvie ragioni anagrafiche – declinato su note di ciliegia, mora, liquirizia e leggera vaniglia. Bocca davvero eccellente, con grande grip di acidità ma al tempo avvolgente, saporitissima ed armonica in tutte le sue componenti. Tannino maturo e di bella tessitura. Persistenza ottima, finale deciso ma al tempo stesso lineare ed elegante. Un vino di classe, per di più da un produttore come Valter “Roccia” Mattoni che conosco (ed apprezzo) per i suoi Montepulciano generalmente rustici e gagliardi.

 

1) Varramista Toscana IGT 2003 – Fattoria Varramista (94/100)

100% Syrah – Uve selezionate all’interno dei vigneti aziendali, poste a circa 70 metri di altezza e caratterizzate da terreni ricchi di sabbie, argille e ghiaie. Fermentazione alcolica spontanea, affinamento di 18 mesi in barrique (per il 70% nuove), cui segue un lunghissimo periodo in bottiglia – circa 60 mesi – prima della messa in commercio.

Granato, con un inizio di accenno aranciato. Densità nella media, ottima limpidezza. Naso maturo ed avvolgente, che somma ai caratteri balsamici riscontrati nelle precedenti annate quelli dell'annata calda, oltre alle quasi 20 primavere alle spalle. Terre nobili, cuoio, eucalipto, leggera nota di frutta in confettura, speziatura presente ma meno netta rispetto alla 2005 sentita in precedenza. Corpo importante ma non imponente, acidità ancora viva, equilibrio garantito dalla componente alcolica che si fa sentire ma senza prevaricare sul resto. Tannino integrato. Persistenza molto buona, finale di straordinaria coerenza, in cui tornano tutte le note avvertite al naso. Scommessa vinta, per di più in relazione ad un’annata considerata – a ragione – quanto meno mediocre, ma che qui ha regalato un assaggio di eccellente levatura. Comunque, in generale, azienda che ha presentato una batteria (2003/2005/2011/2012/2015) di livello e coerenza straordinaria.

Commenti

  1. Purtroppo non ero presente quindi ancora di più grazie per il tuo articolo bianca

    RispondiElimina
  2. Molto interessante, ti suggerisco di inserire le fasce di prezzo dei vini presentati.

    RispondiElimina

Posta un commento