Cantine Faralli a Cortona: oltre al Syrah c’è di più


Dici Cortona e, oltre ad uno dei borghi più belli dell’intero centro Italia – location di innumerevoli film e fiction di successo – il pensiero corre subito al Syrah, vitigno originario del Rodano che qui, in questo lembo di terra di Toscana con vista sull’Umbria e sul lago Trasimeno, se non proprio una seconda casa ha trovato quanto meno una splendida depandance, un luogo in cui dar vita a vini di grande fascino, carattere e qualità.

In questo meraviglioso pezzo di Centro Italia, più precisamente a Fasciano, nella zona meridionale della DOC Cortona, a metà strada tra la città da cui prende il nome la denominazione e lo splendido borgo di Montepulciano ha sede Cantine Faralli, l’azienda di cui voglio parlarvi oggi.

Una realtà con una storia comune a quella di altre aziende vitivinicole della Toscana ma non solo, un lungo viaggio familiare, un’epopea iniziata più o meno un secolo fa prima come mezzadri e poi come coloni per proseguire, negli anni Cinquanta, con l’acquisto della proprietà che per decenni avevano provveduto a coltivare. Solo nel 2002, però, la quinta generazione della famiglia, quella composta dai fratelli Juri ed Andrea Faralli, ha deciso di “fare sul serio” in ambito vitivinicolo, mettendo a dimora nuovi vigneti ed apportando modifiche consistenti ed innovative alle attività in vigna ed in cantina, con l’obiettivo di imbottigliare i vini prodotti all’interno della tenuta e farli conoscere anche al di fuori del territorio di origine.

Oggi l’azienda, in continua espansione, si estende su una superficie complessiva di settanta ettari di terreno, di cui dieci coltivati a vigneto. L’intera produzione aziendale si svolge nel pieno rispetto dell’agricoltura integrata. La vendemmia, come da tradizione, è quasi completamente manuale, specie quella relativa ai vigneti coltivati a Merlot, con più di un passaggio per ciascun appezzamento e con una vendemmia verde nel mese di luglio, effettuata allo scopo di migliorare la qualità del vino. I vigneti sono situati ad un’altitudine che va dai 250 ai 330 metri s.l.m., tutti localizzati in zone particolarmente ben esposte.

Diverse le uve coltivate (ai già citati Merlot e Syrah si aggiungono Sangiovese, Vermentino e Chardonnay) e soprattutto le etichette prodotte, in cui a quattro rossi – tre dei quali ho avuto modo di assaggiare e che racconterò in maniera più approfondita nel seguito – si aggiungono un bianco da uve Vermentino e soprattutto un Metodo Classico da uve Chardonnay (affinato per 36 mesi in bottiglia) decisamente inusuale per queste latitudini ma da molti – compresi gli stessi Juri ed Andrea – considerato un gioiellino da non perdere.

Vini genuini ma al tempo stesso ben eseguiti tecnicamente, rispettosi dei caratteri varietali e dell’annata ed a cui non fa difetto struttura e ricchezza gusto-olfattiva, con in più un rapporto/qualità prezzo assolutamente centrato.

 

GLI ASSAGGI

 

NOVANTADIECI Cortona Sangiovese DOC 2019

90% Sangiovese 10%Merlot – 12 mesi in cemento + 6 mesi in bottiglia 

Un’espressione giovane ed immediata ma al tempo stesso piacevolissima del Sangiovese in terra di Cortona, dimostrazione che questo grande vitigno sa esprimersi bene anche al di fuori dei territori più noti e blasonati.

Rubino con leggeri riflessi violacei, discreta densità, bella limpidezza. Naso giovanile, intenso ed aperto, giocato su note di frutta fresca (ciliegia, frutti rossi) ed accompagnato da sfumature floreali di violetta ed una leggera nuance speziata. Bocca coerente, di buon corpo e ben equilibrata anche se un filo troppo lineare e senza quelle piccole asperità acido/tanniche che amo ricercare nel Sangiovese. Tannino leggero ed integrato. Discreta persistenza, finale coerente con ancora la componente fruttata in evidenza.

Giudizio personale: 86/100

 

 

Cortona Syrah DOC 2018

100% Syrah– 8 mesi in barrique di rovere americano + 6 mesi in bottiglia

Il vitigno che più di ogni altro è simbolo di questo territorio, declinato in una versione ben eseguita e decisamente varietale. Forse mancano un po' di sfumature e l’allungo non è da top wine, ma si beve con estremo piacere.

Rubino, di buona intensità e denso nel bicchiere. Naso pulito, ampio e di buona complessità, oltre che di interessante finezza. Frutta matura, floreale, pepe, cioccolato, leggera nota floreale in sottofondo. Bocca di medio corpo, coerente e nel complesso equilibrato tra acidità e calore alcolico. Tannino vivo ma ben integrato nella struttura. Persistenza discreta, finale lineare anche se un filo caldo ed amarognolo.

Giudizio personale: 87/100

 

 

COLLE ALTO Cortona Merlot DOC 2016

100% Merlot – 6 mesi in barrique di rovere francese + 12 mesi in bottiglia 

L’omaggio della famiglia ad un vitigno al giorno d’oggi quasi scomparso da queste parti, Un Merlot in purezza da suoli tufacei, ricco e di impostazione moderna. Molto buono anche se (probabilmente) un filo avanti nel suo percorso evolutivo.

Rubino/granato, intenso e consistente nel bicchiere. Naso intenso e complesso, con i primi terziari che cominciano a far capolino all’interno del profilo. Frutta matura, poutpourri di fiori rossi, caffè, cuoio, leggera sfumatura vegetale. Al palato è ampio e strutturato, quasi carnoso ed un filo spostato sulle morbidezze ma decisamente piacevole, con componente alcolica (importante) tenuta a bada e tannini dolci e rotondi. Buona persistenza, finale pulito anche se leggermente meno in spinta di come mi sarei atteso.

Giudizio personale: 88/100

Commenti

  1. Il syrah come vitigno mi piace molto e in purezza ancora di più. Grazie per il consiglio!

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