Game, Set & Match: Vino e Tennis, accoppiata vincente
Il tennis è uno sport davvero meraviglioso, spesso imprevedibile e soprattutto mai monotono, una disciplina in cui la perfetta concomitanza di aspetti tecnici, atletici e mentali è condizione imprescindibile e necessaria per il raggiungimento e per il consolidamento del risultato.
Oltre tutto, l’Italia del Tennis (a livello maschile) sta vivendo in questi ultimi tempi un vero e proprio momento d’oro, con numerosi giocatori di ottimo livello ed alcuni giovani prospetti divenuti ormai realtà che – nei prossimi anni – potrebbero spingersi verso vette mai raggiunge dal nostro paese in questa disciplina.
Per questo, da amante di questo sport, dei suoi grandi interpreti e della rappresentazione artistica associata ai suoi gesti più iconici, mi sono divertito (come del resto già fatto in passato per altre discipline) ad avvicinare grandi campioni – del passato e del presente – a vini che per caratteristiche li ricordano.
Certo, riconosco si tratti di accostamenti soggettivi e personali, frutto per lo più di voli pindarici, ma ogni tanto, uscire dall’oggettività, vagare con la mente verso spazi ed argomenti apparentemente insensati, può rivelarsi un toccasana per lo spirito, che ci aiuta ad affrontare e vivere meglio la realtà di tutti i giorni.
Allora, siete pronti per i miei abbinamenti?
Roger Federer / Romanée Conti Grand Cru
La grande bellezza. Il trionfo e l’estasi, la poesia ed il sentimento. Tutto in una sola cosa, spazio infinito all’interno di una singola entità. Inarrivabile ed inavvicinabile oltre ogni classifica ed oltre ogni giudizio, campione senza tempo e senza confini. Adorato ed idolatrato forse anche oltre il suo pur grandioso valore, ma capace come nessun altro di spostare la conversazione verso un campo da gioco diverso, quello che dal reale trascende nel mito, quello in cui la materia si fa spirito.
Rafael Nadal / Chateau Mouton-Rotschild Pauillac Premier Cru Classè
Il Cannibale. Una macchina da guerra, un carro armato capace di passare sopra tutto e tutti, mostrando anno dopo anno, occasione dopo occasione, una determinazione ed una caparbietà al limite del sovrumano. Forse non ruba l’occhio o raggiunge le vette poetiche di altri interpreti, ma grazie a studio, dedizione e lavoro ha dimostrato di potersi sedere – alla pari – al tavolo dei più grandi, se non addirittura arrivare ad essere il migliore. “Primo forse non posso essere, secondo non voglio esserlo, io sono Rafael/Mouton”
Novak Djokovic / Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie Il Marroneto
L’ingranaggio perfetto. Campione di cristallino talento fin dalla giovane età e senza apparente difetto alcuno, anche se – quantomeno all’inizio – non considerato come un numero uno assoluto. Il tempo è però galantuomo, e la straordinaria continuità di risultati e riconoscimenti ottenuti anno dopo anno stanno sempre più portandolo in alto, sempre più vicino a quella vetta raggiunta solo dai grandissimi del suo campo, agli interpreti destinati ad entrare nell’Olimpo degli dei.
Gustavo Kuerten / Amarone delle Valpolicella Riserva La Mattonara Zymè
Il primo amore non si scorda mai. Poderoso senza essere nerboruto o dover mostrare necessariamente i muscoli. Un ballerino flessuoso ed elegante, un grande interprete che pur entrando e muovendosi sempre in punta di piedi al momento giusto sa assestare il colpo risolutivo, quello che ti scalda il cuore, quello che te lo fa entrare sottopelle e che te lo fa ricordare per sempre.
Jannik Sinner / Barolo Cannubi Serio & Battista Borgogno
Il giovane rampante. Un nuovo arrivato alla corte dei grandi. Longilineo e verticale ma al tempo stesso potente, elegante ma con muscoli e carattere al posto giusto. L’ingresso è stato sottotraccia, quasi se non volesse disturbare, ma con il passare del tempo sta scalando, ed anche piuttosto rapidamente, le gerarchie precostituite. Ancora c’è da lavorare per smussarne alcuni tratti, ma il cuore, la testa e soprattutto il potenziale – in parte parzialmente inespresso – sembra esserci davvero tutto.
John McEnroe / Cos d’Estournel Saint-Estephe Deuxieme Cru Classè
Genio e sregolatezza. Carattere e personalità da vendere, a volte anche un filo sopra le righe e con la spiccata predisposizione andare contro l’ordine precostituito ed il politically correct. Ma qualità, carisma e fascino da primo della classe, dal campione che anche se leggermente inferiore per gerarchia e rango è riuscito con il tempo a farsi ricordare ed imitare come – se non addirittura di più – coloro (per la verità pochissimi) che sono riusciti nell’impresa di batterlo.
Bjorn Borg / Tignanello Toscana IGT
Il visionario. Ha rotto gli schemi, ribellandosi ad un contesto che sembrava aver reso immodificabile, contribuendo in maniera sostanziale ad accompagnare la sua disciplina di appartenenza verso una dimensione nuova, da cui non si è più tornati indietro. A volte un po’ meccanico, quasi ripetitivo e per certi versi antipatico nella sua precisione al limite del maniacale, ma indiscutibilmente punto di svolta ed anello di congiunzione tra vecchio e nuovo, tra antico e moderno.
Patrick Rafter / Barbacarlo Lino Maga
Cuore impavido. Baluardo di un mondo in via di estinzione, strenuo difensore di una tradizione antica che il trascorrere del tempo e delle mode sembravano voler cancellare a discapito di un’omologazione giocata tutta su muscoli, prevedibilità e potenza. Alfiere e portabandiera di un mondo desueto ma al tempo orgoglioso delle sue origini, mai banale anche nell’errore, che non ha potuto arrestare il cambiamento ma che ha scelto di non scendere mai a patti con esso.
Grande! Soprattutto l'abbinamento di Federer McEnroe e Borg
RispondiEliminaBel Gioco.. pensavo di trovare alcuni personaggi diversi e per il mio gusto avrei abbinato altri vini ma mi piace il tuo modo di vedere le cose...
RispondiEliminaSempre divertenti gli accostamenti. E che nostalgia per McEnroe...
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