I MIGLIORI VINI ITALIANI 2025, TANTA BARRIQUE MA ANCHE QUALCHE LAMPO DI CLASSE
Lo scorso weekend, presso il Salone delle Fontane dell’EUR
a Roma si è svolta la presentazione romana dell’edizione 2025 della Guida de “I
Migliori Vini Italiani” redatta da Luca Maroni.
Una delle personalità del vino italiano maggiormente dibattute,
spesso fuori dagli schemi, lontano dal mainstream e delle mode enologiche del
momento, ma fedele al suo credo di vino-frutto, teoria che potrà anche essere
poco condivisibile dai più ma che è comunque degna del massimo rispetto, se non
altro per la coerenza di idee che dimostra anno dopo anno.
Al contrario di personaggi e/o testate ben più considerate
da critica ed appassionati, che a seconda del momento, della moda e dell’interesse
sono stati – e sono tuttora – in grado di dire tutto ed il contrario di tutto, abiurando
senza vergogna credo e storie decennali di successo e prestigio.
L’evento, anche quest’anno, è stato davvero ben
organizzato, a partire dalla location come sempre fascinosa, passando per il
servizio accoglienza veloce e preparato, per arrivare ai preparati ed
appassionati sommelier e produttori presenti dietro ai banchi di assaggio.
Peccato solo essere riusciti a partecipare nell’ultimo giorno della manifestazione (domenica 23) dove - come ogni last day che si rispetti - si evidenziava qualche assenza nei banchi di assaggio.
Venendo alla parte di maggiore interesse – quella dei
vini presenti in degustazione - come da attese ed in coerenza alle preferenze
della guida e del suo curatore, il frutto e la barrique l’hanno fatta da
padrone, in alcuni casi (specie due/tre Montepulciano d’Abruzzo) con eccessi
oggettivamente fori scala, ma sapendosi destreggiare con sagacia tra i banchi di
assaggio, vini degni di nota ne ho trovati diversi.
I migliori dei quali li trovate raccontati nel
dettaglio qui sotto.
Buona lettura.
6) Piere Friuli Isonzo DOC 2022 – Vie di Romans
(90/100)
100%Sauvignon Blanc.
Fermentazione malolattica in legno, affinamento di mesi in parte in legno ed in
parte in acciaio sui lieviti.
Paglierino. Naso tipologico, molto erbaceo (sambuco, foglia di pomodoro) ma al tempo stesso fresco ed elegante, con in più note agrumate in sottofondo. Bocca ottima, estremamente sapida, tesa ed equilibrata. Persistenza buona, finale energico e vibrante, con alcol tenuto bene a bada. Vino che non bevevo da tempo immemore ma che ho apprezzato non poco.
5) Contrada Marchesa Etna Rosso DOC 2020 – Donnafugata (91/100)
Nerello Mascalese in
purezza da singola contrada posta a 700m.s.l.m. nel Versante Nord della
denominazione. Affinamento di 14 mesi in barrique di rovere francesi di 2° e 3°
passaggio, cui segue un lungo passaggio (almeno 22 mesi) in bottiglia.
Rubino integro, mediamente
intenso, molto limpido. Naso molto bello, elegante e minerale (grafite), oltre
che giocato su note di piccoli frutti rossi e di sottobosco. Bocca saporita,
non impressionante per volume e ricchezza ma molto precisa e equilibrata.
Tannino delicato, persistenza molto lunga. Vino interessante, a cui manca
qualcosina (soprattutto in bocca) per l’eccellenza.
4) Mezzadro Alla Fontana Amarone Valpolicella Classico Ris.
DOCG 2015 – Farina (92/100)
70%Corvina, 20%Rondinella,
5%Molinara, 5%Croatina. Appassimento naturale delle uve per circa quattro mesi.
Fermentazione e malolattica in cemento, affinamento lunghissimo di 60 mesi in
legno (prima 24 in barrique di rovere francese ed americano, poi 36 mesi in
botti di rovere di Slavonia da 20/30hl).
Granato, abbastanza intenso,
limpido. Naso molto bello, non potente ma elegante ed articolato. Spezie dolci,
coca cola, tabacco biondo, frutta rossa matura. Bocca corposa ma al tempo
stesso elegante, saporita, dal tannino sertoso e delicato. Persistenza ottima, delicata
nota boisé sul finale. Amarone non certo a buon mercato ma decisamente valido e
degno di nota.
3) Piaggia Carmignano Riserva DOCG 2021 – Piaggia
(92+/100)
70%Sangiovese, 30%Cab.Sauvignon/Cab.Franc/Merlot.
Affinamento di almeno 18 mesi in barrique di rovere francese.
Rubino/granato, mediamente
intenso. Naso classico, di bella articolazione ed eleganza, giocato su note di
tabacco, frutta rossa matura, cassis e pout pourri. Bocca saporita, tesa e
vibrante, dal tannino delicato e dalla persistenza decisamente lunga, appena “limitata”
da un leggera nota amarognola sul finale. Sempre molto buono, versione dopo
versione.
2) Fiorduva Costa d’Amalfi Furore Bianco DOC 2023 –
Marisa Cuomo (93/100)
Blend di Ripoli,
Ginestra e Fenile, in quantità variabili da annata a annata (quest’anno in
rapporto 40/30/30). Fermentazione ed affinamento per alcuni mesi in botti di
rovere.
Paglierino carico, molto luminoso. Naso classico, complesso ed elegante nonostante la giovane età, giocato su note di fiori gialli (ginestra), pesca matura, albicocca, spezie orientali ed arricchito da rimandi minerali. Bocca coerente, ricca e potente ma al tempo stesso estremamente saporita. Persistenza ottima, finale su note agrumate. Sempre una certezza, in una versione che tra qualche anno sarà probabilmente eccezionale. Peccato solo per il prezzo ormai arrivato a cifre oggettivamente fuori scala.
1)Cogito R Grenache Marche IGT 2022 – Mirizzi di
Montecappone (94/100)
Grenache in purezza
da terreni marnosi. Affinamento in vasche di cemento.
Rubino/granato, limpido. Naso elegante, aereo e minerale, che per certi aspetti ricorda le migliori espressioni del Cannonau di Mamoiada. Balsamico (eucalipto), mirto, spezie orientali, rosa canina, sandalo. Bocca coerente, strutturata e con grande personalità, ma al tempo stesso diretta, saporita ed in spinta. Tannino fine. Persistenza ottima, finale di gran pulizia ed equilibrio. Un assaggio sorprendente, il vino che non ti aspetti e che invece ti colpisce dritto al cuore.
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