Fattoi, qualcosa sta cambiando?


Tante volte, qui sul blog ma non solo, ho parlato dell’azienda Fattoi di Montalcino.

A mio modesto parere una delle realtà più interessanti della denominazione, con cantina e vigneti in località Santa Restituta, senza timori di smentita una delle aree di maggior interesse e potenziale dell’intero comprensorio (per cui basta il nome Soldera Case Basse a chiarirne il valore).

Un’azienda a conduzione familiare ma al tempo stesso di livello, con la rara capacità di saper coniugare nei propri vini tradizione, forza espressiva, rusticità e rapporto qualità/prezzo.

Di certo non ho modificato la mia opinione su di loro – e con molta probabilità non lo farò mai – anche se sulla base degli assaggi delle ultime annate sta pian piano maturando in me l’idea che qualcosa sia cambiato e stia tuttora cambiando nei loro vini, specie per quel che riguarda il Rosso di Montalcino.

Non che questo sia necessariamente da intendersi in un’accezione negativa, ma rappresenta comunque la mia personale percezione di un'evoluzione nello stile aziendale, di cui avevo avuto “sentore” dopo alcuni assaggi veloci svolti in questi ultimi anni e di cui ho avuto ulteriore conferma dalla recentissima bevuta del loro Rosso di Montalcino 2018.

Un vino fatto molto bene, già da ora lineare nel suo sviluppo e ben equilibrato al palato, nel solco dei Sangiovese capaci di accompagnare alla perfezione i piatti più semplici e tipici della nostra cucina, e nella sostanza aderente all’idea di come dovrebbe essere – almeno sulla carta o nelle intenzioni del Consorzio – un Rosso di Montalcino.

Ma – e qui sta il nocciolo della questione – parente abbastanza lontano dei “Rossi” che quest’azienda produceva qualche anno fa, vini rustici e perfino anche scomposti in gioventù, però esuberanti e dinamici, oltre che ricchi di quei chiaroscuri che chi (come me) vive il vino come passione più che necessità non può che ricercare ed amare.

Ancora ricordo le fantastiche versioni 2012 e 2013, capaci di farmi emozionare al punto da nutrire ulteriormente la mia passione per il vino, a quei tempi già avviata ma per molti aspetti ancora in fase embrionale.

Emozione che – al di là di piacevolezza e rigore tecnico – ho provato sempre meno nelle versioni successive, anche quelle relative ad annate davvero grandissime per questo territorio (penso ad esempio alla 2016).

Insomma, un’azienda che – molto probabilmente – sta anno dopo alzo elevando il livello tecnico dei propri prodotti (sia in ambito Rosso che Brunello di Montalcino) ma che al tempo stesso sta parzialmente rinunciando ad un’identità stilistica e a quel pizzico di artigianalità che la rendeva riconoscibile e ricercata da tantissimi appassionati.

 

Fattoi Rosso di Montalcino DOC 2018

Giudizio personale: 88/100

Uvaggio: 100% Sangiovese Grosso

Affinamento: 12 mesi (in parte in botte di rovere, in parte in cemento)

Gradazione Alcolica: 13.5%

Fascia di prezzo: 13-18€

 

DEGUSTAZIONE

👀 Rubino/granato, mediamente intenso e denso, limpido e trasparente nel bicchiere

👃Pulito, varietale e di buona finezza complessiva. Mediamente intenso e complesso. Frutta rossa (ciliegia marasca su tutte), tabacco, sfumature terrose ed animali, nota balsamica evidente con il tempo

👄Di medio corpo, lineare e preciso, asciutto ed equilibrato nelle sue componenti. Ottima freschezza ben bilanciata dalla componente alcolica, tannino già integrato nella struttura. Persistenza buona ma non eccezionale, finale incisivo su note fruttate e di nocciola tostata.

 

Commenti

  1. È da tenere sotto osservazione per valutare lo stile 😊

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  2. Ottima azienda e concordo con la qualità del vino. Per il resto sul confronto annate e stili mi affido alla tua conoscenza

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