Collepiano Caprai, quando l’anima del Sagrantino è anche nei grandi numeri
Spesso si pensa che i vini prodotti in quantità importanti, specie se addirittura in commercio nella GDO, siano prodotti di scarso livello, o che al massimo, anche se a fronte di una evidente qualità, non siano in grado di rappresentare un territorio ed il suo carattere.
Ne ho parlato in un vecchio articolo, in cui raccontavo la contrapposizione tra vini industriali e vini veri, e riconosco che di norma il ragionamento di cui sopra ha un suo fondo di verità.
Ma – evidentemente – come in ogni regola che si rispetti esistono le eccezioni, che nella fattispecie si traducono nell’esistenza di vini prodotti in volumi ragguardevoli ma al tempo stesso di grande valore e perfettamente aderenti al terroir da cui provengono.
Ad esempio, come si fa anche solo a sostenere che il Sassicaia (prodotto in circa 200.000 bottiglie l’anno) non rappresenti l’anima più profonda di Bolgheri e della costa toscana? O che il Tignanello (altra etichetta dai grandi numeri) non sia una grande espressione del Sangiovese chiantigiano?
Un’ulteriore dimostrazione in tal senso ce l’ho avuta ieri sera, di fronte al Sagrantino di Montefalco Collepiano 2011 dell’azienda Caprai.
Un'etichetta di norma tirata tra le 100.000 e le 150.000 bottiglie/anno, fratello “minore” del più famoso ed iconico Sagrantino 25Anni, un vino che si trova spesso (a volte anche in offerta) sugli scaffali della GDO.
Al di là di questo, una bevuta di incredibile precisione, elegante e raffinata al naso (a fronte di una denominazione spesso monolitica in tale aspetto), vigoroso ma al tempo stesso armonico al palato, con il proverbiale tannino del Sagrantino ancora vispo ma perfettamente assorbito nell’importante struttura del vino.
Senza dilungarmi troppo in inutili giri di parole, un grandissimo vino, un continuo e struggente equilibrio di forza ed armonia, un’etichetta capace di mostrare al meglio il carattere del Sagrantino ma al tempo stesso l’anima del terroir di Montefalco.
Uno dei più mirabili esempi di qualità
diffusa con cui mi sono mai ritrovato a fare i conti in questi anni di assaggi
e di passione per il vino, di fronte alla quale non posso far altro che togliermi il cappello.
Collepiano Sagrantino di Montefalco DOCG 2011
Giudizio personale: 94/100
Uvaggio: 100% Sagrantino
Affinamento: 22 mesi in barrique di rovere francese
Gradazione Alcolica: 14.5%
Fascia di prezzo: 20-25€
DEGUSTAZIONE
👀 Rubino con tendenza al granato, intenso e profondo, densità importante
👃 Pulito, ancora integro e giovanile nonostante gli anni, intenso e fine (più delle attese e della media dei vini di questa denominazione). Buona complessità. Frutti scuri (mora e prugna matura), chiodi di garofano, balsamico (mentolo), sfumatura dolce che ricorda la cipria in sottofondo.
👄 Corposo e con buona coerenza gusto/olfattiva. Potente e vigoroso in ingresso bocca, con buon equilibrio tra acidità e calore alcolico. Tannino ancora vispo ma asl tempo stesso ben integrato nella struttura. Ottima persistenza, chiusura su note fruttate e con rimandi erbacei e di caffè.
Grazie per la condivisione! Arnaldo caprai è una garanzia!
RispondiEliminaConcordo appieno, amica mia!!!
EliminaGrandissimo Collepiano!
RispondiEliminaConcordo caro Andrea! Un salutone e grazie per aver letto e commentato l'articolo!
EliminaConcordo pienamente! Caprai una garanzia! Vi pongo una domanda, secondo voi dopo quanti anni questo prodotto può raggiungere l'apice della sua parabola evolutiva. Avendone ancora una bottiglia in cantina a riposare?
RispondiEliminaSalute grande Max! A mio parere il Collepiano necessita di almeno 5-6 anni dalla vendemmia per smussare gli evidenti spigoli (specie tannici) che possiede in gioventù, mentre per l'apice direi che - a seconda delle annate e sulla base dei miei assaggi - ci vogliono 10-12 anni... Un abbraccio!!!
EliminaEffettivamente anche io nei due casi che mi è capitato di assaggiarlo mi sono sempre pentito di non avergli concesso tempo a sufficienza. Con un tannino sempre ben contenuto, ma ancora troppo esuberante... proverò ad aspettare i 10 anni, consapevole che sarà dura resistere alla tentazione.
RispondiEliminaun grande sagrantino, bevuto piu volte, visitato anche la cantina autunno 2018, con una buona fiorentina al sangue è un grande connubbio
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