Cantine del Notaio, tradizione ma al tempo stesso moderna (e magistrale) interpretazione dell’Aglianico

 

Anche se non mi piace ammetterlo, riconosco che alcune volte, quanto discuto di vino, tendo ad essere un po’ talebano e per certi versi dogmatico.

Per quel che concerne l’Aglianico – una delle mie più grandi passioni enoiche – mi ritrovo spesso ad averne una visione un po’ monodirezionale, volta a preferire l’approccio per così dire tradizionale, che porta verso vini estremamente verticali e caratterizzati da una tensione (data dalla grande acidità del vitigno) notevole.

E pertanto, quando mi capita di confrontarmi con versioni “moderne” (in alcuni casi anche troppo rotonde e piacione), tendo a storcere il naso.

Esistono però delle rare eccezioni, vini che, pur non se non rientrano appieno nelle mie “preferenze teoriche”, ogni volta che mi capita di assaggiarli non posso far altro che apprezzare e – soprattutto – bere con grande gusto e soddisfazione.

Una di queste è senza dubbio rappresentata dai vini dell’azienda CANTINE DEL NOTAIO, storico produttore in quel di Rionero in Vulture, di cui qualche sera fa ho avuto occasione di provare – a dire il vero in maniera reiterata nel tempo – il loro Aglianico del Vulture “Il Repertorio” 2013.

Un’azienda molto conosciuta e blasonata, che non ho (colpevolmente) ancora visitato ma che rappresenta la storia di questa importante - anche se non ancora considerata come meriterebbe - denominazione, una delle realtà che ha maggiormente contribuito a mettere questo territorio sulla cartina del vino che conta.

Tante le etichette che compongono la gamma aziendale – a base Aglianico ma non solo – per certi versi diversi ed eterogenei (sia come affinamento che come concezione generale) ma al tempo stesso legati da un fil-rouge comune, figli di una filosofia in grado di dare luogo a vini estremamente equilibrati e piacevoli, eleganti pur senza perdere di vista la varietalità del vitigno ed il carattere vulcanico del terroir di provenienza. 

Ritornando alla bevuta dell’altra sera, quello che mi sono ritrovato nel bicchiere è stato un vino di grande spessore e qualità, un’interpretazione moderna ma al tempo stesso perfettamente riuscita di Aglianico del Vulture, ottenuto da vinificazione di uve leggermente surmature ed affinato per un periodo di almeno dodici mesi nelle famose (e splendide) grotte in tufo vulcanico di proprietà dell’azienda.

 Un assaggio elegante, caratterizzato da un ventaglio aromatico ampio e complesso giocato su un frutto maturo ancora integro nonostante gli anni sulle spalle, arricchito da note balsamiche di eucalipto e liquirizia e da una leggera speziatura in sottofondo.

In bocca si è poi dimostrato di una piacevolezza unica, con acidità vibrante ma al tempo stesso morbido e con un tannino faceva sentire la sua presenza rimanendo comunque levigato ed assolutamente non invasivo.

Molto bella la scia aromatica che lascia sul finale, in un primo momento balsamica e via via caratterizzata da note dolci ed ammandorlate.

Insomma, una grandissima etichetta, per di più ad un prezzo veramente ridicolo per il valore che ogni volta dimostra (dato che lo si trova spesso addirittura sotto i 15€), un vero e proprio must per iniziare a scoprire i prodotti di questa magnifica azienda ma più in generale quel grande vino che è l’Aglianico del Vulture.

Commenti

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    1. Assolutamente d'accordo con te caro! Un'azienda con la quale è davvero difficile sbagliare!

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  2. Mi hai incuriosito, ho una 2017: aspetto o bevo?

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    1. Salute carissimo Alessandro! Io ti direi che puoi berla già senza problemi, anche se qualche ulteriore annetto sulle spalle donerà maggiore eleganza al naso ed un tannino senza dubbio maggiormente integrato.

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  3. Come già scritto, il produttore è una garanzia

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    1. Una garanzia di qualità diffusa, che in ogni etichetta che propone (quindi anche in presenza di prezzi differenti) sa regalare piacevolezza ed equilibrio.

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  4. Il tuo articolo mi ha ulteriormente incuriosito, caro Ago, visto che non ho mai avuto modo di assaggiare un vino delle cantine del Notao.

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  5. https://sommelierlife.it/la-cantina-piu-premiata-ditalia-e-al-sud/

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