Cantina Contucci, storia e tradizione del Nobile

 


Per chi come me è abituato a girare per cantine, visitare un’azienda significa quasi sempre ritrovarsi in contesti rurali, in cui spesso il proprietario, reduce da una giornata di lavoro in vigna ti accoglie ancor prima di aver avuto il tempo di cambiarsi.

Assai meno usuale è invece visitare una cantina situata all’interno di uno dei centri storici più belli e caratteristici del nostro paese, per di più in un Palazzo di grandissimo interesse architettonico e pittorico, con affaccio direttamente sulla piazza principale della città.


Se ora vi starete chiedendo dove sia possibile questo “unicum”, la risposta è una sola: a Montepulciano, e più precisamente presso la Cantina Contucci, senza dubbio una delle aziende di maggior tradizione e blasone della denominazione poliziana.

Ad accoglierci Andrea Contucci - persona cordiale e di grande affabilità - oltre che referente commerciale dell’azienda ed ultima generazione della famiglia, una delle più antiche e blasonate di Montepulciano, con origini (e relativi documenti ad attestarlo) che risalgono all’anno mille.

Una vera e propria dinastia, che si è da sempre occupata di attività legate all’agricoltura, e che da quasi 400 anni (più precisamente dal 1646) si occupa di vino, fin dalle origini vinificato ed affinato nella storica cantina di palazzo Contucci.

Oggi l’azienda si estende su una proprietà di circa 170 ettari, di cui poco meno di 21 coltivati a vigneto, distribuiti in tre differenti zone della denominazione e con una produzione annua prossima alle 100.000 bottiglie.

Cinque le etichette di Nobile di Montepulciano prodotte (e che ho avuto la fortuna di assaggiare, ndr…), tutte caratterizzate da rese intorno ai 55-60q/he, ben al di sotto dei canonici 80q/he ammessi dal disciplinare.

La vinificazione è effettuata in tini di acciaio con fermentazione della durata di 15/20 giorni, mentre l’affinamento avviene in legni di varie dimensioni per un periodo piuttosto lungo, variabile da un minimo di 24 ad un massimo di 36 mesi a seconda dell’etichetta.

I Vini possono senz’altro essere definiti tradizionali e con uno stile aziendale chiaro e ben delineato, fatto di un rispetto quasi “dogmatico” delle caratteristiche del terroir e di un sapiente utilizzo del legno, volto ad ingentilire e rendere maggiormente complesso - ma senza snaturare - il profilo olfattivo e gustativo del vino (prodotto da disciplinare con maggioranza di uva Sangiovese, a Montepulciano chiamato Prugnolo Gentile).

Notevole – in tutti gli assaggi – la coerenza gusto-olfattiva e la persistenza, oltre che la struttura, caratterizzata dal quel perfetto connubio di acidità e tannino in grado di garantire grande longevità ai vini.

Longevità che è da sempre una delle caratteristiche principali dei vini di questa azienda, aspetto dimostrato dalle numerose degustazioni verticali fatte con grande successo in questi decenni e dall’ulteriore presenza di una “cantina storica”, al cui interno sono conservate - perfettamente integre e tuttora bevibili - bottiglie con anche più di un secolo sulle spalle (la più antica annata presente è il 1887).


Come anticipato, al termino dello splendido giro del palazzo e della cantina – che già da solo sarebbe valso la visita - è stata la volta dell’assaggio dei vini, e dopo aver “avvinato” la bocca con il Rosso di Montepulciano 2018 (fruttato ma con splendido equilibrio e bevibilità, perfetto accompagnamento per la tavola di tutti i giorni) siamo partiti con le varie declinazioni aziendali del Nobile.

Il Nobile “annata” 2016, senza dubbio il vino più conosciuto e di maggiore commercializzazione, si è caratterizzato per un naso decisamente aperto e da speziatura decisa ma al tempo stesso gradevole.

Il Nobile Pietra Rossa 2015, uno dei due crus aziendali, è risultato – all’interno di un livello medio comunque molto alto – l’assaggio per me più convincente. Un vino elegante e di grande finezza sia al naso che in bocca, con un ingresso in punta di piedi ma di mirabile lunghezza e dal tannino di eccellente pulizia.

Il Nobile Mulinvecchio 2015, l’altra etichetta proveniente da singola vigna, si è invece distinta per un taglio più moderno ed internazionale, con un naso maggiormente caratterizzato da note dolci/speziate e soprattutto da tannini più rotondi e vellutati, pur rimanendo ampiamente nel solco dello stile della cantina.

Il Nobile Riserva 2015 – a dispetto delle attese – si è rivelato essere un vino già equilibrato e dal tannino abbastanza smussato, simile ma per certi aspetti più pronto e godibile della versione “annata”

Il Nobile Palazzo Contucci 2015 (l’ultimo nato della famiglia, ideato per celebrare i 500 anni del Palazzo e frutto di una selezione/assemblaggio dei due crus aziendali) si è infine rivelato – a mio personale giudizio – il più enigmatico del lotto, un vino dal corpo un filo superiore a tutti gli altri ma al momento più compresso ed indietro nel suo sviluppo. Senza dubbio un vino da attendere per qualche mese (come minimo) in bottiglia, ma comunque dal notevole potenziale.


Alla fine, siamo usciti felici e soddisfatti, con la nostra piccola scorta di bottiglie e con il ricordo di un’esperienza unica, che non possiamo far altro che consigliare a tutti coloro che pensano al vino non solo come (splendido) liquido alcolico ma anche – e soprattutto – come aspetto integrante della storia e della cultura del nostro paese.

Commenti

  1. Andai in questa cantina anni fa, vini molto buone grazie per il consiglio sulla tipologia!

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    1. Di nulla cara Bianca.
      Come saprai è sempre un piacere (oltre che importante) condividere esperienze ed opinioni con persone che - come te - condividono la mia stessa passione.
      Grazie mille per averci letto e commentato. Alla prossima!

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  2. Tutti vini dal grande spessore... Assaggiati quasi tutti... Uno più buono dell'altro...

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    1. Assolutamente d'accordo con te caro Stefano.
      Vini fatti molto bene, accumunati da uno stile aziendale classico ma al tempo stesso preciso e lineare.
      A me, come scritto nell'articolo, è piaciuto maggiormente il Nobile Pietra Rossa, ma anche gli altri si sono espressi alla grande...

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  3. A Montepulciano ho visitato qualche anno fa la città sotterranea della cantina Ercolani. Una visita di cui ho ancora degli ottimi ricordi. Un saluto carissimo Ago!!

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    1. Azienda interessante e di tutto rispetto quella di Ercolani, sanche se, per tradizione e valore assoluto dei vini, ritengo che Contucci sia decisamente su un altro livello.

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  4. Adoro il Nobile, ma questo (colpevolmente) non lo conoscevo. Prendo nota!

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    1. Anche in questo caso fai bene caro Andrea. Grande rispetto della tradizione e del terroir (aspetto che si riscontra perfettamente nei vini), rapporto qualità/prezzo molto buono. Cosa chiedere di più?

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