Viaggio nella bellezza della natura: il Giardino di Ninfa


Sabato scorso, in una calda ed assolata giornata estiva, abbiamo deciso di tornare a visitare, dopo un po’ di tempo, uno dei luoghi più affascinanti e caratteristici di tutto il nostro Belpaese, per di più distante (si fa per dire...) non più di mezz’ora di macchina da casa nostra: il Giardino di Ninfa.

Un vero e proprio monumento all’aria aperta, situato nel comune di Cisterna di Latina – anche se a ridosso del confine con Norma e Sermoneta - nell’area che un tempo ospitava l’analoga antica cittadina medievale, di cui oggi restano solo alcuni ruderi, seppur restaurati e ben tenuti.

Un giardino botanico invidiatoci da mezzo mondo, un luogo incantato che – almeno una volta nella vita – ognuno di noi dovrebbe visitare.

Nella sostanza, un tipico giardino all’inglese, iniziato da Gelasio Caetani (discendente di una nobile e prestigiosa famiglia della zona) nel 1921, ed in seguito ulteriormente ampliato e migliorato a partire dagli anni ’30 dal fratello Roffredo e da sua moglie Marguerite Chapin.

Nel 1977 venne infine donato dalla figlia della coppia, Leila Caetani, alla fondazione “Roffredo Caetani”, che ancora oggi si occupa della sua manutenzione, del suo potenziamento e della sua gestione.

Nel 2000 tutta l’area di Ninfa (comprendente anche l’attigua oasi naturale del WWF) è stata dichiarata monumento naturalistico ed il giardino – che attualmente occupa un’estensione di 106 ettari - è stato considerato dal "New York Times" come il più bello al mondo.



Aperto solo in alcuni periodi dell’anno, il giardino viene visitato da circa settantamila turisti all'anno, e nel corso dei decenni è stato visitato da numerose personalità di spicco, quali Boris Pasternak (l’autore de il Dottor Zivago), Gabriele d’ Annunzio, gli allora principi del Galles Carlo e Diana ed ultimamente – per rimanere in tema di famosi 😊 – anche da Fedez e Chiara Ferragni, che ne hanno raccontato le bellezze attraverso un loro seguitissimo post.

Al suo interno, grazie ad un microclima unico ed irripetibile, trovano dimora e sviluppo un numero infinito di specie di piante e fiori provenienti da ogni parte del mondo (come gli aceri del Giappone a foglia rosa, il pino dell’Himalaya, l’albero della nebbia, i banani tropicali ed una piccola foresta di bambu cinesi, solo per citarne alcuni), oltre che numerosissimi scorci belli al punto da togliere il fiato.

Inoltre, il Giardino e l’oasi adiacente si trovano su una delle principali rotte migratorie per gli uccelli che dall’Africa si trasferiscono verso i diversi paesi europei, e pertanto, in alcuni periodi dell’anno al suo interno vi si possono ammirare alzavole, germani reali, canapiglie, aironi e pavoncelle, oltre ad alcune specie di rapaci.

Il periodo migliore per visitare il parco è senza dubbio maggio (in corrispondenza della fioritura della maggior parte delle specie ospitate nel Giardino), ma anche in altri periodi dell’anno – ad esempio in autunno – tra la fioritura di alcune piante “non convenzionali” e l’ingiallimento delle foglie, lo “spettacolo naturale” è comunque assicurato.

Purtroppo, le attuali norme di distanziamento sociale e di comportamento indotte dal Covid-19 non hanno permesso di svolgere il classico giro “guidato” del Giardino, ma nonostante la visita (più o meno) libera non ci siamo di certo annoiati, girovagando estasiati tra le varie zone tematiche e scattando foto stupende.

Giardino di Ninfa, un vero e proprio percorso nella meraviglia della Natura!


Commenti