VINOINTORNO, RITORNA LA RASSEGNA DEL VINO E DEL BUON CIBO AD OLEVANO ROMANO


Nei due weekend appena trascorsi, all’interno del suggestivo scenario dell’Ex Frantoio Bonuglia nel centro storico di Olevano Romano è andata in scena la nona edizione di Vinointorno, rassegna nazionale dedicata al cibo e al vino di qualità, organizzata dall’Associazione Extrawine con la collaborazione del vulcanico e competente Pasquale Pace (aka Gourmet Errante).

Scopo – dichiarato – dell’evento quello di offrire un contributo alla crescita della cultura enogastronomica (locale ma non solo), cercando di promuovere l’educazione del gusto e dando il giusto risalto alle piccole produzioni artigianali legate alle tradizioni ma con lo sguardo rivolto alle innovazioni ed al futuro.

Nei quattro giorni in cui si è svolto l’evento – a cui si sono sommati altri due giorni dedicati esclusivamente a convegni e seminari – sono state oltre 600 etichette in degustazione, a comporre un ideale l’itinerario del vino lungo tutta la penisola italica, per di più accompagnate da numerosi cicchetti preparati ed offerti da attività gastronomiche/ristorative del territorio.

L’evento è stato come al solito ben organizzato ed altrettanto ben gestito (anche se i sommelier dietro ai tavoli non sono mai troppi, anzi…), così come di alto livello erano gran parte delle etichette che ho avuto occasione di degustare.

Anche in questo caso, vuoi per il limitato tempo a disposizione che per la vastità “dell’offerta enologica”, ho dovuto fare delle scelte preventive, indirizzandomi su territori che apprezzo particolarmente (oltre che ritengo di maggior valore) oppure su realtà che conoscevo pochissimo e che avevo interesse ad approfondire.

 

Di seguito (e come consuetudine) il dettaglio con i migliori assaggi che – giudizio assolutamente personale – ho avuto modo di fare nel corso della manifestazione.

Stavolta (se non per un sorprendente intruso) la Toscana l’ha fatta da padrone, ma al di là di preferenze personali, valutando in maniera oggettiva la qualità ed il livello dei vini di questa regione proposti durate l’evento non era paragonabile a quello delle altre realtà.


6) Il Castagno Cortona Syrah DOC 2020 – Fabrizio Dionisio (90+/100)

Syrah in purezza, le cui uve provengono dai vigneti poggianti su suoli di galestro e scisti argillosi, marnosi e ricchi di quarzo e calcare. Fermentazione alcolica a temperatura controllata in vasche d’acciaio sotto l’azione dei soli lieviti indigenti per circa tre settimane. Affinamento in barrique di rovere francese per 24 mesi. Prezzo in enoteca: 22-28€

Rubino cupo, quasi impenetrabile e segnato da leggeri riflessi purpurei, piuttosto denso. Naso come da attese, intenso e con i caratteri varietali in evidenza (pepe, frutta scura) ma con un tocco di toscanità in sottofondo, giocata su sentori di tabacco dolce e arancia sanguinella. Bocca ampia, ricca, forse un filo alcolica in centro bocca oltre che leggermente amarognola. Tannino vellulato, alcol che emerge con il trascorrere del tempo. Persistenza eccellente. Tanta roba, oltre che probabilmente con importanti margini evolutivi, peccato per lo squilibrio in centro bocca.

 

5)Le Pergole Torte Toscana IGT 2020 – Montevertine (91+/100)


Sangiovese in purezza (il primo prodotto nel comprensorio di Radda, nell’ormai lontano 1977), le cui uve provengono dai vigneti storici e a maggior vocazione dell’azienda. Fermentazione alcolica in cemento per circa 25 giorni, malolattica svolta sempre in cemento. Affinamento in legno per 24 mesi (12 in barrique di rovere francese, 12 in botti di rovere di Slavonia, cui seguono circa 3 mesi in bottiglia. Prezzo in enoteca: 250-300€

 Rubino integro, bella densità. Naso pulitissimo, molto giovane, elegante anche se un po’ compresso e senza l'effetto wow che sarebbe lecito attendersi da un gigante del suo calibro. Frutti rossi, ciliegia, violetta, leggera nota dolce vanigliata in sottofondo. Bocca non esplosiva ma molto saporita, dal tannino più ampio e fitto rispetto a quello del Montevertine, oltre che più profonda e di maggiore lunghezza e persistenza. Finale di bella lunghezza, molto pulito e giocato sul frutto, arricchito da rimandi erbaceo/vegetali e balsamici. Etichetta iconica come poche altre, sul cui valore non mi permetto di fare disamine, ma che si conferma – una volta in più – vino che da giovanissimo risulta introverso e ritroso, quasi volesse nascondersi nel gruppo. Si farà, questo è certo, ed il tempo è tutto dalla sua parte, ma considerate le quotazioni stellari che ha ormai raggiunto da appassionato faccio tremenda fatica a metterlo nella mia personale wishlist.

 

4)Ugolaia Brunello di Montalcino DOCG 2017 – Lisini (92/100)

Sangiovese in purezza prodotto solo nelle migliori annate, le cui uve provengono dal vigneto più antico della tenuta (Ugolaia, appunto), caratterizzato da suoli argillosi ed esposto a sud-ovest. Vinificazione tradizionalE in vasche di cemento vetrificate con contatto con le bucce per 20-26 giorni, affinamento in botti da 11-20 ettolitri per 48 mesi, seguiti da 6 a 8 mesi di bottiglia prima del rilascio. Prezzo in enoteca: 70-80€

Rubino/granato, integro e denso. Naso elegante, di buona articolazione, ancora un filo marcato dal legno ma piuttosto espressivo. Note dolci (vaniglia, cipria), rimandi balsamici di liquirizia, eucalipto e mentolo, frutta rossa matura in sottofondo. Bocca in continuità, di bella struttura ed ampiezza ma al tempo stesso saporita ed equilibrata. Tannino fitto ma di bella articolazione. Persistenza buona ma non super.

 

3) Vin Santo dell'Empolese DOC 2009 – Piazzano (92/100)

Blend di Trebbiano Toscano, Malvasia bianca e San Colombano. Uve raccolte a mano in piccoli cesti intorno alla metà settembre, e poi fatte lentamente appassire su graticci fino a fine gennaio. Fermentazione in caratelli assemblati con legni di castagno, rovere, ciliegio, acacia, gelso, dove il vino rimane poi ad affinare almeno cinque anni. Ulteriore riposo in bottiglia per sei-otto mesi. Prezzo in enoteca: 30-35€ (bottiglia da 0.5L)

Ambrato scuro, molto denso. Naso tipico del Vin Santo, molto intenso oltre che espressivo ed articolato. Albicocca passita, dattero, tabacco da pipa, sughero imbevuto di alcol, noci. Bocca molto ricca, quasi cremosa, dolce ma comunque bilanciata da una buona acidità e da una discreta sapidità. Centro bocca coerente al naso. Persistenza molto lunga, finale pulito in cui ancora una volta ritornano le note dolci avvertite in precedenza. Molto ma molto buono.

 

2)Perdas Longas Cannonau di Sardegna DOC 2021 – Francesco Cadinu (93/100)

Cannonau in purezza da viti di circa 70 anni di età allevate ad alberello, site nel comune di Mamoiada. Ceppi radicati su suoli granitici in disfacimento ad un'altitudine di 650 metri. Raccolta manuale ed accurata selezione delle uve, fermentazione in legno sui soli lieviti indigeni, malolattica svolta. Affinamento di 14 mesi in botti di castagno per un periodo di 14 mesi, cui segue ulteriore riposo in bottiglia. Prezzo in enoteca: 20-25€

Rubino scarico, leggeri rimandi aranciati. Molto fuori scala per essere un Cannonau da 15%. Naso molto bello e particolare, intenso ma elegante. Prugna sunsweet, arancia candita, etereo, pout pourri. Bocca coerente, saporita ed in spinta, con un carattere tutto suo anche se lontana dal cliché fruttato/alcolico del Cannonau. Tannino vivo ma ben integrato nella struttura, alcol quasi non percepito. Finale lungo su leggeri rimandi ammandorlati. Eccellente, addirittura oltre le attese. E non posso che immaginare il valore delle due selezioni aziendali (il Ghirada Fittiloghe ed il Ghirada Elisi).

 

1)Brunello di Montalcino DOCG 2017 – Giodo (94/100)

Sangiovese in purezza proveniente da una vigna di 2.5he esposta a Sud-Est, caratterizzata da terreni di medio impasto ricchi di scheletro e situata ad un’altitudine di circa 300m.s.l.m. Fermentazione alcolica di 9 giorni in tini d’acciaio e successivi 20 giorni di contatto con le bucce. Maturazione ed affinamento in tonneaux da 500/700l e legni grandi da 25hl per circa 30 mesi, cui segue un passaggio in cemento ed ulteriori 18 mesi in bottiglia. Prezzo in enoteca: 120-140€

Rubino/granato. Naso non intensissimo ma molto elegante. Frutta rossa, ciliegia fresca, tabacco dolce, spezie orientali, rimandi erbacei. Bocca coerente, ampia ma al tempo stesso fresca e saporita, molto ben equilibrata nonostante la giovane età. Tannino ed alcol che fanno capolino con il passare del tempo. Persistenza eccellente, finale leggermente marcato dal legno. Vino che avevo degustato già in passato, e che anche nell’occasione ha saputo confermare il suo eccelso valore.

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