Brunello Riserva 2016, l’annata perfetta ed il rilancio di una tipologia in crisi di identità
Dopo gli assaggi e la valutazione complessiva dell’ultima annata del Brunello, eccoci all’analisi della Riserva, che quest’anno proponeva in degustazione (e tra poco sul mercato) la versione 2016, da molti – e probabilmente a ragione – considerata la migliore dall’inizio del millennio. Vendemmia unanimemente considerata a cinque stelle (e qualora ci fosse stata la possibilità di assegnare la lode, sono certo sarebbe stato questo il caso), piovosa e fredda in primavera e poi caratterizzata da un’estate ricca di sbalzi termici e qualche precipitazione a “raffreddare i bollenti spiriti”, e terminata con un settembre praticamente perfetto, con giornate assolate e notti fresche, che hanno quindi permesso praticamente a tutti di raccogliere le uve nel perfetto stato di maturazione, sia in termini di concentrazione zuccherina che – soprattutto – di componenti polifenoliche. Annata di cui è stato detto tutto, in un profluvio di parole ed aggettivi volti a rappresentarne la grandezza, ma ch...