Post

Visualizzazione dei post da dicembre, 2025

ELOGIO DELLE ANNATE MINORI

Immagine
Non so voi, ma a me più passano gli anni e più le annate super elogiate, premiate e considerate dalla critica piacciono e convincono sempre meno, specialmente alla riprova del tempo. Tempo che spesso rende merito ed onore alle annate cosiddette minori, quelle che partite generalmente in sordina, quasi a fari spenti, sanno spesso regalare evoluzioni inaspettate. Come ad esempio la 2013 a Montalcino, a suo tempo non molto considerata - specie in relazione all'annata (la 2012) che l’ha preceduta - ma su cui ho "scommesso" fin dall'inizio, in ragione di un'acidità e di un equilibrio a mio parere non comune fin dagli albori, segno inequivocabile – conditio sine qua non – della capacità dell’annata di saper reggere l’evoluzione in bottiglia. Ed infatti, nel corso di questi anni in diversi casi ho avuto modo di testare e verificare la verve ma più in generale le eccezionali potenzialità della 2013, a dispetto di una 2012 che ho trovato spesso stanca, quasi pesante,...

MAMOIADA MON AMOUR

Immagine
  Dici Sardegna ed enologicamente parlando pensi al Cannonau. Vitigno energico e produttivo, sostanzialmente identico alla Grenache francese o alla Garnacha spagnola, che a queste latitudini dà (quasi) sempre luogo a vini corposi, potenti ed ahimè decisamente alcolici, che gli amanti dei vini maggiormente eleganti tendono ad evitare, o comunque a prendere in considerazione con una certa ritrosia. Ho detto quasi sempre, perché esiste una zona nell’isola in cui tutto ciò non vale, in cui il paradigma del vino tutto ciccia ed alcol non funziona, un lembo di terra in cui – pur mantenendo il suo carattere identitario – il Cannonau mostra un’eleganza quasi nordica, oltre che una mineralità che riporta (con la mente) ad altri territori. Se ancora non l’aveste capito – o peggio ancora se non lo sapevate – sto parlando di Mamoiada. Un luogo di elezione, dove la parola terroir ha davvero ragione di esistere, presente con i suoi vini ed i suoi produttori domenica scorsa a La Sardegna ...

L’ARTE DEL SEMPLIFICARE (MALE)

Immagine
Riflessione a cuore aperto, ma soprattutto polemica e dunque a briglia sciolta, sulla crisi del consumo nel settore vitivinicolo, in Italia ma non solo, specie tra le nuove generazioni. Ebbene sì. Sarà che con l’età si diventa meno tolleranti e comprensivi, ma con il trascorrere del tempo faccio sempre più fatica a sopportare questa sorta di “doppio salto mortale indietro” riguardo la comunicazione del vino. La formula è più o meno la seguente: dato che il mondo cambia (in peggio, mi permetto di aggiungere), siccome che i giovani ricercano sempre più immediatezza e semplicità, va ripensata la comunicazione del vino, per troppi anni eccessivamente snob, autoreferenziale ma soprattutto troppo difficile da comprendere. Altrimenti il vino finirà per non berlo, e soprattutto non comprarlo, più nessuno. Dal mio umilissimo punto di vista il “ragionamento” (chiamiamolo così, anche se finisce con l’offendere l’intelletto stesso) è tanto di più errato ci possa essere, se non altro per una ...