Val delle Corti Riserva, quando vigna vecchia fa gran vino
Inutile prendersi in giro.
Le annate non sono tutte uguali, e di norma maggiore è la qualità dell’etichetta e più il risultato che ne consegue risente in maniera marcata di tale variabile, al di là di alcune pratiche capaci determinarne la sua omologazione.
Alcuni millesimi danno vita a vini più corposi e strutturati, altri a vini più sottili ed eleganti, altri ancora rappresentano una naturale via di mezzo, in cui equilibrio e definizione sono il tratto che maggiormente le caratterizza.
Ma anche nella sostanziale diversità, non è comunque semplice identificare a priori una scala gerarchica tra le differenti annate, anche in ragione del fatto che la variabile soggettiva sintetizzabile attraverso il “gusto personale” incide non poco nel giudizio.
Su una cosa, però, non credo ci siano grosse discussioni, ossia che la 2014 sia stata in Italia – isole escluse – la peggiore vendemmia degli ultimi dieci/quindici anni.
Caratterizzata da un’estate piovosa come mai si era visto in tempi recenti, con diffusi problemi sia di maturazione che di sanità delle uve, ha determinato un po’ ovunque vini scarichi ed esili, con diverse marce in meno rispetto a quelli della quasi totalità delle altre annate.
La Toscana – cuore geografico dell’Italia del vino – non è certo sfuggita alla “maledizione” della 2014, e personalmente ho trovato poche etichette di interesse, finendo con l’acquistarne ancora meno.
Fortunatamente ogni regola - anche la più ferrea ed incrollabile – ha sempre le sue eccezioni, e tra quelle che ricordo con maggior piacere c’è il Chianti Classico Riserva dell’azienda Val delle Corti.
Uno splendido Sangiovese in purezza proveniente da Radda in Chianti, che mi impressionò durante l’assaggio in anteprima, che ebbi la fortuna di riapprezzare direttamente in azienda e che mi ha ulteriormente convinto l’altra sera, dopo averlo lasciato “riposare” nella mia cantina per un paio d’anni abbondanti.
Una bottiglia ancora in gran forma, una Riserva in cui probabilmente, oltre alle scelte azzeccate del produttore, a fare la differenza sono stati i vecchi vigneti aziendali da cui vengono tratte le uve, capaci – quasi come per magia – di regalare un vino con una ricchezza, una tessitura ed una complessità molto vicina a quella delle migliori annate.
Trasformando un potenziale brutto anatroccolo in uno splendido cigno.
Chianti Classico Riserva 2014 – Val delle Corti
Giudizio personale: 91/100
Uvaggio: 100% Sangiovese
Affinamento: 24 mesi in tonneaux e barrique (usate)
Fascia di prezzo: 25-30€
DEGUSTAZIONE
👀 Rubino/granato, mediamente intenso e denso, buona limpidezza
👃Pulito, di bella finezza e complessità anche se non intensissimo. Ciliegia matura, frutti rossi, pepe, tabacco, leggera sfumatura balsamica a completare e dare maggiore profondità ed eleganza al profilo.
👄Splendida. Corposa e ricca sia in relazione alla tipologia che all’annata. Spalla acida e sapidità tipica dei vini di Radda, ma al tempo stesso ben equilibrata dalla componente alcolica e da un frutto delineato e maturo. Tannino vivo ma integrato e dalla grana fine. Persistenza di sorprendente lunghezza, finale su note speziate e di cuoio, ma anche da un ritorno alcolico appena fuori scala.
Grazie! Ottimo consiglio per un'ottima cantina
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