La decantazione del vino… esigenza o falso mito?


Ogni ambito che si rispetti ha le sue tradizioni, o per meglio dire quei dogmi che, al di là della loro effettiva utilità, hanno uno charme che li rende praticamente intoccabili.

Nel mondo del vino, che più di altri settori vive (e si fonda) di tradizioni spesso secolari e per questo considerate immutabili, ne esistono molteplici, alcune davvero fuori dal tempo e dallo spazio cosmico, altre ancora attuali e con validi motivi per continuare ad “esistere”.

Una di queste, senza dubbio tra le più fascinose associate al mondo del vino è quella della decantazione, pratica che chiunque di noi avrà visto fare svariate volte da sommelier o sedicenti tali (al ristorante, in tv o su qualche canale web) e che – a volte – si sarà anche ritrovato a sperimentare in casa propria.

In questo post proverò a fornire alcune semplici guida in materia, mettendo in evidenza, al di là di come si esegua una corretta decantazione del vino, se – e soprattutto quando, ha senso praticarla.

Prima questione (banale ma al tempo stesso fondamentale): A CHE SERVE DECANTARE UNA BOTTIGLIA?

Principalmente ad eliminare potenziali sedimenti, un fenomeno, questo del “vino sporco”, che può riguardare in particolare vini rossi d’annata, ossia bottiglie invecchiate a lungo.

In seconda battuta, permette di far ossigenare in maniera più rapida e soprattutto corretta il vino, dandogli quindi la possibilità di esprimere al meglio il suo bouquet olfattivo.

Tale aspetto spiega il motivo del perché venga utilizzato un decanter di forma opportuna anziché limitarsi a travasare il vino in un contenitore a caso o addirittura in un’altra bottiglia, anche se negli ultimi anni si sta assistendo ad una deriva artistica del decanter stesso, che sta sempre più divenendo oggetto d’arte e sempre meno strumento di utilità enoica.


Chiariti i motivi tecnici alla base della decantazione, passiamo al tema centrale dell’articolo, ossia: AL DI LÀ DEL CARATTERE “SCENOGRAFICO”, È DAVVERO IMPORTARE DECANTARE UN VINO?

La risposta, in un mondo di apparenti certezze, è ancora una volta… dipende!

E – chiaramente – la variabile che determina l’effettiva utilità (o meno) non può che essere il vino che ci accingiamo a degustare.

In sostanza:

-      Vanno decantati quasi esclusivamente i vini rossi. Qualche (rara) volta tale pratica può essere applicata anche ai bianchi, praticamente mai sugli spumanti e sui vini dolci/fortificati, ad eccezione dei vini muffati, in cui una rapida decantazione – accompagnata da un passaggio attraverso il tastevin d’argento – permette l’eliminazione dell’eccesso di anidride solforosa che li caratterizza

-      Possono essere decantati con successo anche vini giovani che presentano, all’apertura, evidenti segni di riduzione, quindi caratterizzati da odori non proprio piacevoli, che ricordano (per modo di dire) il formaggio o un ambiente chiuso da troppo tempo

-      Vanno decantati vini prossimi al loro apice evolutivo (quindi che – a seconda della tipologia – hanno alle spalle una decina di anni), nel caso in cui non si è avuta la possibilità di aprirli e farli areare con congruo anticipo. In tal caso, l’operazione può essere eseguita una mezz’ora prima di servirlo in tavola, tempo sufficiente per l’apertura del vino.

-      Nel caso di vini decisamente avanti con l’età (quindi con almeno 20 vendemmie dietro di sè) l’operazione è – invece – decisamente rischiosa, in quanto un’ossigenazione troppo rapida e prolungata potrebbe nuocere al vino, portandolo ad una ossidazione troppo rapida e quindi ad una “morte” prematura. In tal caso, sarebbe meglio aprire la bottiglia diverse ore prima, prelevarne una piccola quantità (tale da allargare la base a contatto con l’aria) e lasciarlo ossigenare con calma. Se ciò non fosse possibile, ed il vino appena aperto fosse apparentemente muto, la decantazione va eseguita con grande cautela e solo pochi minuti prima di portare il vino in tavola.

Pertanto, il consiglio che mi sento di dare è di limitare all’indispensabile l’utilizzo di tale pratica, anche se, debbo ammetterlo, il fascino che essa esercita – sui neofiti ma anche sugli appassionati di lungo corso – ha davvero pochi eguali nel panorama enoico.

Commenti

  1. Bellissimo ed interessante articolo, complimenti per l’approfondimento di questo argomento che spesso crea confusione

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    1. Grazie mille amico mio! I complimenti fanno sempre piacere, e mi aiutano a migliorare ed a migliorarmi!

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  2. Grazie per aver fatto chiarezza sull'argomento! 👏👏👏

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    1. Grazie a te cara Bianca, per aver letto e commentato il mio articolo. Alla prossima!

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  3. Grazie Ago! Un articolo molto interessante su un argomento dove si legge di tutto e di più.

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    1. Ti ringrazio molto per i complimenti caro Umberto, specie perché vengono da un appassionato di lungo corso ed esperienza come te.
      Spero di essere stato chiaro ed esauriente!

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  4. È una pratica che non faccio quasi mai cercando di aprire il vino con il giusto anticipo e quindi la ritengo inutile al più delle volte....capisco però l'aspetto scenografico e chi lo usa durante le cene tra amici (anche per giustificarne l'acquisto) ....bell'articolo... a presto

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  5. È una pratica che uso con parsimonia, quando lo ritengo necessario. Se non sono vini troppo invecchiati ma hanno solo qualche anno sulle spalle uso direttamente il ballon.
    Sono d'accordo che ultimamente il decanter sta diventando più un oggetto di design piuttosto che uno strumento da lavoro.

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    1. Come sempre siamo allineati su tutto cara Silvia! È sempre un piacere condividere opinioni ed esperienze con te!
      Alla prossima!

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  6. Interessanti i suggerimenti, tutt'altro che scontati, sui vini particolarmente datati. Bravo Ago.

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    1. Grazie mille caro Andrea!
      Spero, nel mio piccolo, di aver contribuito a rendere più chiaro un argomento su cui molto spesso si fa confusione...
      Alla prossima!

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  7. Io approvo il decanter tanto quanto una brocca... ma solo se il vino è ridotto.... vuoi mettere la soddisfazione di aprire all’ultimo una bottiglia del 2010 ad esempio, e berla perfetta senza averla stappata prima... ? È una goduria!!! ....
    Tanto 20 min nel bicchiere, fanno molto in termini di areazione del vino..

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    1. Concordo con te caro Paolo! Molto spesso la sola aerazione nel bicchiere risolve ogni problema di sorta!!!

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