Sauvignon Lafòa, quando aspettare (il riscaldamento) conviene…
Per la maggioranza dei vini bianchi la bassa temperatura è un alleato irrinunciabile, dato che ne esalta freschezza e sapidità e riduce fortemente la percezione dell’eventuale squilibrio alcolico, rendendo gradevoli ed equilibrate anche etichette non particolarmente ricche di struttura. Molti meno, invece, sono quelli per cui il freddo rappresenta un elemento di “compressione del potenziale”, che normalizzandone i caratteri finisce per limitarne lo sviluppo e la piena espressione olfattiva e gustativa, facendoli de facto apparire meno importanti di quello che nella realtà sono. L’ultimo esempio a riguardo? Qualche sera fa, di fronte al Sauvignon Lafòa 2016 di Colterenzio, che, colpevolmente, dopo aver tirato fuori dalla cantinetta climatizzata ho tenuto per un periodo eccessivamente lungo ad “aspettare” in frigo. Parliamo di uno dei Sauvignon Blanc in purezza più noti ed interessanti dell’Alto Adige, ottenuto da uve a bassa resa provenienti da vigneti selezionati, perfettamente...