I solfiti nel vino: problema reale o pura percezione?
Da un po’ di tempo, causa i motivi ormai noti anche ai sassi, manco da eventi vinosi e degustazioni varie, ma ogni qualvolta che vi ho partecipato – in un passato più o meno recente – uno degli argomenti più gettonati e ricorrenti ai banchi di assaggio è stato senza dubbio quello dei solfiti. Un argomento da tempo al centro del dibattito enoico, ma che in occasioni di eventi “del settore” (Vignaioli Naturali e Vinnatur, per citarne un paio..) è in grado di raggiungere vette per me impensabili, al punto che più volte ascoltando dibattiti e discussioni a dir poco surreali mi è venuto da pensare che un sacco di gente, più che godersi il vino ed apprezzarne (o meno) le qualità, fosse più interessato a sapere l’esatta quantità di solforosa presente nelle etichette che beveva. D’accordo, mi piace scherzare e ridere di certi atteggiamenti al limite della psichiatria umana, ma tornando seri e soprattutto prima di prendere posizione in merito credo sia importante fare un po’ di chiarezza su