Vigna degli Estensi, quando i sogni sono una cosa seria
L’ho detto e ripetuto più volte. Ho un debole mai nascosto per il Verdicchio, vitigno che mi ha sempre appassionato e che mi piace – seppur solo simbolicamente – avvicinare a me ed al mio modo di essere. Un vitigno dal carattere definito ma mai scontato e banale, che ben difficilmente sa ammaliare a primo impatto (specie olfattivo) ma che al palato sa esprimere tutta la forza e la personalità della terra da cui trae origine. De facto, un rosso “travestito” da bianco, un’uva capace di regalare vini sorprendenti, strutturati e longevi. Certo, è innegabile il fatto che in passato da queste parti ci si è spesso lasciati andare, preferendo portare avanti una viticoltura votata alla massimizzazione del profitto, che ha sì generato risultati commerciali a molti zeri ma che ha finito per limitare per troppo tempo l’appeal e l’interesse per un territorio che invece avrebbe un potenziale da primo della classe. Per fortuna però, esistono aziende – ma soprattutto produttori lungimi...